alef, aleph

1. Alef. Il Soffio Vitale

Forma

Nome

Numero

Parole con la Alef

Corrispondenze della Lettera Alef

divisore

 

 

Forma

 

Ideogramma

alef
Lettera dell’alfabeto fenicio o protocananeo

Alef è la prima lettera dell’alfabeto ebraico.

La lettera più anticamente conosciuta è il geroglifico egiziano che disegna una testa di bue cornuto alef bue

Anche nel proto-sinaitico è molto simile Proto Canaanite aleph

 Successivamente, nella scrittura cananea, cade orizzontalmente verso destra e, da qui, prende origine α l’Alfa greco.

In seguito, si capovolge rispetto alla grafia iniziale dando origine alla A latina.

In pratica, l’Alfa greco ha le corna in orizzontale,  la A latina le ha rivolte verso il basso, la Alef ha un corno rivolto verso l’alto e uno verso il basso.

 

Yod Vau Yod

L’ebraico quadrato adotta la Alef composta da due punti e una linea, cioè due Yod e una Vau.

Le corna, rappresentate dalle due Yod, sono orientate una verso l’alto e l’altra verso il basso.

La parola corna è molto simile alla parola corona, che in ebraico è Kether la prima Sefirah.  Le corna come la corona, sono simbolo di potere e di forza e appartengono solo agli individui che esercitano il loro dominio sugli altri. 

Il potere non è una caratteristica innata ma acquisita, talvolta conferita, ma occorre sempre lottare per mantenerlo. 

Le due Yod della Alef rappresentano il dominio acquisito su due piani diversi, uno inferiore e materiale e uno più sottile: il mondo intellettuale o delle idee. Questi due rappresentati dalle due Yod sono le Acque Superiori e le Acque Inferiori, che nel primo giorno della Creazione sono state separate per poi essere ricongiunte, come nella lettera Alef le due Yod sono congiunte da una Vau, che ha per l’appunto la funzione di congiunzione anche nella lingua ebraica. Nella Creazione è la distesa del Firmamento a congiungere le Acque. 

Stelle e pianeti sono dunque l’anello di congiunzione tra il finito (la Yod inferiore) e l’infinito (la Yod superiore).

Le Acque superiori sono “Luce che circonda i mondi” e le Acque Inferiori sono la “Luce che riempie i mondi”, mentre il firmamento, il canale che le unifica, è il Segreto della restrizione (tzimtzum) e dell’impressione (reshimo), descritte nell’articolo La Creazione dell’Universo. 

Nell’individuo, Alef è la lettera dell’integrità personale. Ci insegna che, quando siamo veramente integri, nel nostro Essere, entrambe le dimensioni rappresentate dalle due Yod (esteriore ed interiore) sono in equilibrio.

Lo Yod superiore si riferisce all’Io chiamato Nefesh Elokit (la coscienza Superiore, intellettuale).

Lo Yod inferiore si riferisce all’Io animale, Nefesh Behamit (la coscienza istintiva).

La Vau diagonale mette in relazione queste due coscienze e le equilibra in una posizione di autostima, verso il riconoscimento dei nostri talenti e della nostra unicità.

Da qui è possibile scegliere il proprio comportamento, in modo che l’Io (Yod Superiore) possa comunicare se stesso agli altri (Yod Inferiore), creando rapporti intrecciati e armoniosi.

 

Infinito ed Eterno

Alef indica un principio impossibile da definire umanamente, in quanto siamo capaci di concentrare la nostra attenzione solo su un oggetto fisso. Alef, invece, nel momento in cui lo si fissa, già non è più quello.

I cabalisti dicono che questo principio è nel medesimo istante “tutto ciò che è e tutto ciò che non è”. Lo paragonano a qualcosa che passa incessantemente dalla vita alla morte e viceversa, all’infinito, che vive e muore, muore e vive nello stesso istante.

 

Alef nello Zohar

Nello Zohar, la lettera Alef non si presenta al creatore: la Alef è una lettera muta, non chiede. 

Solo quando viene interrogata, dichiara: in un mondo fatto di diversità e pluralità io non ho posto, perché io sono Uno, non sono multiplo. Non c’è posto per me. 

“Anche Io sono UNO” disse il Creatore. Allora, Alef divenne il simbolo dell’Unità divina e tutte le osservanze (comandamenti, precetti) iniziano con Alef.

L’essere UNO non è inteso col significato che noi diamo al nostro numero 1, ma come “tutto è uno”, tutto è una cosa sola. Quindi “Io sono Uno” va inteso come l’insieme di tutto, l’origine di tutte le cose ancora non differenziate, il Caos da cui tutto si genera. Perciò alcuni ritengono che quell’Uno sarebbe simbolicamente meglio rappresentato dallo zero.

Personalmente, non concordo con questa osservazione. Ritengo, invece, che Alef rappresenti benissimo un’onda energetica, dove le due Yod rappresentano i fattori +1 e -1, mentre Vau è il momento Zero, in cui i due fattori sono in perfetto equilibrio e si annullano a vicenda.

 Essendo Alef il movimento per eccellenza, non può essere ridotta alla somma dei fattori, in quanto questa soluzione vanifica proprio “l’effetto onda in continuo movimento” che è Alef. Ecco, dunque, il ternario dell’Unità e non credo che lo si possa rappresentare con lo zero. 

 

Alef Sofit

Barà = Beth Resh Alef = creare

Creando, Dio pone la corona (Alef) sul capo (Resh) della sua creazione (Beth).

Creando sua Figlia, il Regno (Malkuth), Dio la sposa.

Ma la Figlia è fuggita dal palazzo rifiutando le Nozze e tornerà solo dopo molti errori e prostituzioni, dopo aver fatto crescere la totalità del suo Albero, diventando il frutto della Conoscenza.

Solo allora la Figlia resterà incinta del Figlio divino, pur essendo Vergine, non sposata. Il concepimento avviene prima delle nozze.

 

Nome

 

Bue e Mandria

La parola Alef significa mandria, moltitudine di vacche e buoi ma può indicare anche una famiglia, un clan. 

Ciò simboleggia il bisogno di portare la molteplicità all’unità. 

Una delle interpretazioni di questa necessità consiste nel porre il giogo alle proprie passioni sensuali, al fine di guidarle ma senza reprimerle. In esse, infatti, è racchiuso il soffio vitale, la forza che ci anima e ci fa vivere la nostra Verità, senza la quale saremo morti.  

אמת emet è la parola ebraica che significa verità; togliendo la Alef si ottiene la parola מת mut che significa morte. 

Il bue (o toro) è da sempre simbolo di forza e fertilità, intesa come energia maschile creatrice.

Lo si trova in tutte le culture, a partire dall’Età preistorica, in cui veniva raffigurato nelle pitture rupestri sulle pareti delle grotte.  

Successivamente, il giogo che veniva attaccato al collo del bue addomesticato, lo rese simbolo di sottomissione paziente, di forza pacifica e  mitezza.

Oltre al Toro troviamo anche il simbolo della vacca sacra, anch’essa presente in molte culture come emblema della Madre Universale. 

A differenza del Toro che spesso era oggetto di sacrificio, la giovenca, solo eccezionalmente poteva essere usata a scopi cultuali.

Nella Bibbia, il libro dei Numeri fa riferimento alla giovenca rossa “senza macchia, senza difetti e che non abbia mai portato il giogo”, con le cui ceneri si preparava l’acqua lustrale per purificarsi dopo aver toccato un morto. 

 

Mille 

Alef è notoriamente associato al numero uno che, però, in ebraico si dice אחד echad. Invece, Alef significa mille, oppure אֲלָפִ֖ים Alafim migliaia. Ciò concorda con l’indicare una mandria, un gregge, una famiglia e, in pratica, un insieme molto numeroso.

  

Insegnare 

Allef significa insegnare (in-segnare = segnare dentro), ed anche imparare. La lingua ebraica non fa distinzione tra queste due specifiche, come leggiamo in Giobbe 33,33: Alefkha Chockmah, Ti insegnerò la Sapienza.

 

Campione, Capo, Re, Sposo

Dal sostantivo Allef deriva l’aggettivo אַלּוּף alluf, che significa addomesticato. Per estensione, indica un familiare, o un amico, comunque una persona affidabile. Più precisamente, indica una persona che ha imparato abbastanza per essere una guida o un capo. 

Ciò è in accordo anche con la forza mite simbolicamente rappresentata da un bue o un toro, ma anche dalla ricchezza rappresentata da ogni capo di bestiame.

Simbolicamente, Alef è lo Sposo, l’energia vitale maschile, penetrante, che si ritrae (smette di creare, generare) affinché la sposa possa esistere: Bet, la Creazione.

Lo Sposo si ritrae affinché la Sposa sia. Questo è il mistero dello Shabbat, che troviamo in diverse cosmogonie. 

Lo Sposo insegna la Sposa, cioè la segna dentro. L’energia dinamica impatta sull’immobile e forma un disegno, come uno stampo. Da quel momento essa, la Sposa, sarà energia formante.

La materia immobile è in-formata, formata dentro, ed accoglierà le energie dinamiche donando ad esse forma e struttura.

 

Città di Beniamino

Come nome proprio, nelle Scritture Alef è una città nel territorio di Beniamino, in Palestina. 

 

Numero 1

 

Il numero uno è associato a due diversi concetti: l’uno numerabile e il concetto di unità.  L’Uno numerabile è il primo dei numeri interi, l’unità matematica. Esso è la base e la chiave di ogni altro numero.

Spiritualmente parlando, Uno si riferisce al valore prezioso dell’individualità realizzata: ogni persona è un essere unico ed irripetibile, ed ognuno di noi deve scoprire queste sue qualità individuali.

In questo caso Alef è “l’uno che si conta”, il valore inestimabile dell’individualità e dell’unicità dell’anima umana.

Tuttavia, esistono molteplici individualità ed ognuna interagisce con le altre. La risultante delle loro interazioni corrisponde all’Unità.

L’Unità, in questo caso, non è la base ma viene concepita come la somma delle singole unità. La somma è il legame, il giogo che tiene insieme il Tutto delle singole unità.

Da qui, abbiamo due concetti fondamentali.

Ogni parte (individuo, uomo) contiene il Tutto (universale, divino), così come ogni numero contiene l’Uno. Tutto è Uno. 

Il Tutto, l’Unità intesa come somma e legame delle parti, trascende la somma delle parti. Come dire: la somma non è il totale. L’Unità non è Tutto ma ha qualcosa in più: ha in sé anche il Niente. 

 

Giorno 1 della Genesi

Elohim separa la luce dalle tenebre, il giorno e la notte.

e disse ויאמר Elohim אלהים 

sia יהי luce אור e fu ויהי luce אור

e separò ויבדל Elohim אלהים tra בין la luce האור e tra ובין l’oscurità החשך

e chiamò ויקרא Elohim  אלהים verso la luce לאור giorno יום 

e verso l’oscurità ולחשך chiamò קרא notte לילה 

e fu ויהי sera ערב e fu  ויהי mattina בקר 

giorno יום uno אחד

PEH  פ

 

 

Parole con la Alef

 

Quando è prefissa ad un verbo imperfetto, Alef rappresenta la prima persona singolare, io. 

 

אני ani = io (primo pronome personale)  

אָנֹכִי anoki  = io (primo pronome personale)  

אֵם em –  sostantivo femminile – madre

אָמָה amah – sostantivo – serva, schiava, ancella

אִם im – è una particella primitiva, ampiamente usata  come condizionale “se”

 

אָב ab (Alef Bet) – sostantivo maschile – padre

אֵב eb sostantivo maschile – freschezza, verde fresco; germoglio

 אדם Adam (Alef Dalet Mem)  uomo 

Le tre lettere che formano la parola ADAM (Alef Daleth Mem) alludono all’unicità dell’essere umano: Alef per ADAM (uomo), Daleth per DIBUR (la capacità di parlare), Mem per MAASE (la capacità di fare).

אָדָם adam – sostantivo maschile – uomo, umanità, essere umano

אֱדֹם adom – aggettivo – rosso

אֹדֶם odem – sostantivo – corniola; rossore, il rubino, il granato, una gemma rossa

אֲדָמָה  adamah – sostantivo femminile – terra

אֶרֶץ erets – sostantivo femminile – terra

אֶבֶן eben sostantivo femminile – pietra

אִישׁ ish – sostantivo maschile  uomo, maschio, sposo = 301 = 4

אִשָּׁה ishshah – sostantivo femminile – donna, moglie, sposa = 306 = 9

Insieme danno 607 = 6+7 = 13 oppure 4+9 = 13

אֶחָד echad – aggettivo – uno = 13 = la metà di 26, il Tetragramma

 

איפה =Efoh = dove = 96

Composta dalla domanda ey = אי (Alef Yod) = dove? e dalla risposta פה poh (Peh He) = qui

 

 

Corrispondenze della lettera Alef

Lettera AlefE’ la prima lettera incisa nella gola

E’ la prima delle Lettere Madri

E’ il suono del respiro prima di ogni parola

E’ una lettera muta e assume il suono della vocale nella parola

Prefissa ad un verbo imperfetto è il primo pronome personale Io

Corrisponde alla prima lettera negli alfabeti arabo, greco e latino

FormaAcque Superiori e Acque Inferiori con il Firmamento in mezzo.

Yod Vau Yod = 26 (valore del Tetragramma)

Corona; corna

NomeAlef = Alef+Lamed+Peh = 831 =12 =3 con peh finale

Alef Peh Lamed = Afal = oscurare = 111=3 con phe

Bue; Mandria

Valore numerico 11 = Echad = uno: base e chiave di ogni numero, di ogni conto
Valore di posizione1
Mese
Festività
ZodiacoElemento Aria nel Mondo

Umido nell’Anno

Torce nel corpo umano: Emesh nel corpo maschile e Asham nel corpo femminile 

Tribù
OrganoTorace, polmoni
SensoSpirito; Aria; Umido;
TarocchiInglesi = Il Matto  –   Francesi = Il Mago

divisore

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