he

5. He. La Voce di Dio

Forma 

Nome

Numero

Parole con la lettera He

Corrispondenze della lettera He

 

divisore

 

Forma

 

Ideogramma

Lettera He
Alfabeto fenicio

La lettera He è correlata al geroglifico egiziano che rappresenta un uomo stilizzato con le braccia alzate al cielo. 

Successivamente, nell’alfabeto fenicio, la parte bassa è sparita e l’ideogramma è stato orientato verso sinistra. 

Nel Testo di Elefantina troviamo la lettera più simile a quella adottata dall’ebraico.

Nelle lingue proto semitiche nord occidentali esistevano tre fricative sorde: l’uvulare ḫ, la glottale h, e la faringale ḥ. 

Nella scrittura Wadi el-Hol, queste apparivano espresse dalle derivate di:

  • ḫayt = filo
  • hillul = giubilo
  • ḥasir = tribunale

Nell’alfabeto fenicio, ḫayt e ḥasir si fondono in Chet, l’ottava lettera dell’Alefbet, mentre hillul viene sostituito da He “finestra”.

 

Le tre dimensioni

Sul piano fisico, le 3 linee rappresentano le 3 dimensioni: lunghezza, larghezza, profondità.

La He è la lettera dei limiti che definiscono lo spazio di ciascun essere, vivente e non, differenziandolo dallo spazio infinito.

A livello psichico, è la lettera della capacità di riconoscere i propri limiti: il saper dire di no, il non invadere né farsi invadere.

Sul piano metafisico, le 3 dimensioni sono i 3 rivestimenti che l’anima deve indossare per poter rivelarsi e interagire nella realtà inferiore: pensiero, parola, azione.

Queste sono anche le 3 fasi successive del cammino che va dal Segreto al Manifesto.

Pensiero: è dato dalla sincronia di reazioni elettrochimiche. E’ la linea orizzontale superiore della lettera He, e definisce la larghezza o ampiezza di vedute della persona. In Cabala si tratta del legame tra la Sapienza e l’Intelligenza, Chokmah e Binah, le due Sefiroth legate ai processi intellettuali e conoscitivi.

Parola: il pensiero si concretizza assoggettandosi alle regole logico-linguistiche. E’ la linea verticale destra della lettera He, che definisce la lunghezza, l’estendersi del pensiero verso il basso, assumendo una forma meno nobile ma rivelata e comunicabile, ossia la parola. Questo è anche il mondo dell’emozione, dove la lunghezza indica la qualità della calma e del non arrabbiarsi facilmente, chiamata Erekh Apaim, o “respiro lungo”.

Azione: il restringimento della coscienza arriva al massimo, concretizzandosi fisicamente. L’azione è rappresentata dalla linea a sinistra che è staccata dal resto della lettera He. Si tratta della profondità con la quale è necessario penetrare nel mondo fisico, se si vuole che il proprio agire riesca a modificare ciò che è esterno, separato.

  

Le tre Manifestazioni Divine

  1. Egli riempie tutti i mondi. Si riferisce alla Luce immanente, ed è la linea staccata della He, dato che la rivelazione della Luce immanente avviene in ogni creatura, a seconda della sua capacità ricettiva, in un modo che sembra “staccato” dalla sorgente superiore di Luce.
  2. Egli circonda tutti i mondi. È la Luce trascendente che, presente ovunque, appare come un qualcosa che “circonda” la realtà. È la linea verticale a destra, attaccata visibilmente alla sua sorgente superiore. Nel contempo, essa discende e penetra la creazione, indicando che la Luce trascendente può venire percepita a livello sensoriale e nell’esperienza umana.
  3. Tutto è Niente confronto a Lui. Si riferisce all’Essenza Divina, indicata dalla linea superiore orizzontale, in quanto si trova in uno stato di equanimità, e sovrasta ogni altra possibile realtà.

 

Auto-espressione

La He rappresenta la volontà di creare, è la forza che spinge a nascere, a manifestarsi nell’immanenza del mondo esterno, ad esprimere le proprie qualità nascoste.

 

Nome

 

Il Lamento

Nelle Scritture il Nome della lettera He appare per lo più come espressione di rammarico o dolore. Infatti, il sostantivo maschile  הִי  hi  significa proprio lamento.

Espressioni come הָהּ hah che equivale all’esclamazione “ahimè!” oppure הוֹ ho che equivale ad “ah!” o ancora הוי hoy “ah! ahimè!”,  sono delle vere e proprie manifestazioni umane di sentimenti.

Infine troviamo la parola Hinneh che significa “ecco!” che precede sempre una qualche rivelazione.

Finestra

La finestra è l’apertura attraverso cui passa l’aria, intesa come soffio di vita che in ebraico si dice hed הד (He Daleth) parola che significa anche eco, risonanza, vibrazione. Hed è il soffio che, passando attraverso una fessura, emette un suono.

L’associazione antropomorfica del respiro con l’atto altruistico più profondo di Dio – la Creazione – è menzionata nella Bibbia: “Ed Egli soffiò l’anima vivente nelle sue (di Adamo) narici.”

La lettera He significa, dunque, respiro. Pronunciala sottovoce ed il suono che sentirai è il suono del respiro.

La parola ebraica per “respiro” è il sostantivo femminile nishmah o neshamah, נְשָׁמָה che è anche l’anima individuale. (Vedi I Cinque Rivestimenti dell’Anima). La connessione è ovvia. Focalizzarsi sul respiro significa focalizzarsi sulla propria anima intesa come ciò che ci anima, che ci muove. 

Nel Vangelo secondo Giovanni, leggiamo:

In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio.

Siamo stati educati a interpretare il termine Verbo come “parola”, vale a dire un insieme articolato di suoni che, tutti insieme, danno un significato e un senso. 

Ad alcuni piace tradurre “verbo” come suono, inteso come vibrazione, cioè un moto ordinato di componenti inerti dell’universo e di costruire, con la vibrazione, il Creato. 

 

La vibrazione primordiale creatrice 

Questa teoria trova riscontro in moltissime culture antiche, ma anche nella scienza moderna si è ipotizzato un postulato simile: si tratta della discussa fisica quantistica con la teoria delle stringhe vibranti all’origine della materia.

Secondo il paradigma del Modello Standard, adottato in larga parte dai fisici per descrivere l’architettura dell’Universo, la materia è composta da varie particelle, corpuscoli puntiformi indivisibili, come ad esempio i quark, che si combinano in vari modi giungendo a formare l’intera gamma di particelle che costituiscono l’Universo.

La moderna teoria delle stringhe non nega il ruolo essenziale di queste particelle, ma ritiene che esse non siano puntiformi, ma siano costituite da un sottile filamento di energia, centinaia di miliardi di volte più piccolo di un nucleo atomico, paragonabile ad una cordicella, come quella di un violino, in continua vibrazione. 

Come una corda di violino può vibrare in modi diversi producendo differenti note musicali, così i filamenti della teoria delle stringhe possono vibrare in più modi producendo, a seconda dell’intensità, particelle con massa e proprietà diverse tra di loro.

Ciò che accomuna la visione della teoria delle stringhe a quella cosmologica delle antiche civiltà, è il fatto di considerare la vibrazione alla base della Creazione. 

Tutto il Creato è una cacofonia di frequenze: colore, luce, suono, materia, DNA, emozione o pensiero. 

Tutto è vibrazione. Quest’affermazione si è perduta nel tempo, ma già Pitagora se ne faceva portavoce: 

“Anche ciò che sembra inerte come una pietra possiede una certa frequenza di vibrazioni”.

E senti cosa diceva il fisico Max Planck: 

“Avendo consacrato tutta la mia vita alla Scienza più razionale possibile, lo studio della materia, posso dirvi almeno questo a proposito delle mie ricerche sull’atomo: la materia come tale non esiste! Tutta la materia non esiste che in virtù di una forza che fa vibrare le particelle e mantiene questo minuscolo sistema solare dell’atomo.”

 

La Mano di Miriam

Mano di Miriam - Lettera He e Numero 5Alla mano e al numero 5 è legato un oggetto portafortuna molto popolare, noto nel mondo musulmano come la Mano di Fatima, mentre per gli ebrei si tratta della Mano di Miriam, sorella di Mosè ed Aronne

Su questi piccoli oggetti spesso vi si trovano iscritte preghiere ebraiche, come la Shemà, la Birkat HaBayit (Benedizione della casa) o la Tefilat HaDerech (Preghiera del viaggiatore). 

In generale questo oggetto si chiama Hamsa o Khamsa, che in arabo significa Cinque. 

Solitamente su queste hamsot si trovano delle formule cabalistiche (che sì, non hanno un significato letterale in ebraico, ma sono per l’appunto formule) per indicare il nome di Dio, o delle benedizioni. 

Come per la tradizione islamica, funge da protezione contro il malocchio (ha la forma di una mano aperta per protezione), inoltre le cinque dita della mano simboleggiano i Cinque Libri del Pentateuco (per i musulmani il numero cinque richiama invece i cinque pilastri dell’Islamismo).

E’ un oggetto con una lunghissima storia e commistioni culturali, collegato ad antichi culti dell’area mesopotamica, come  i culti di Inanna e Ishtar.

 

Numero

Cinque è il numero dell’auto espressione che è correlata alle capacità di parlare e di agire.

La capacità di parlare coinvolge 5 organi: labbra, denti, palato, lingua e gola, suddividendo le lettere in 5 gruppi, come descritto nell’articolo relativo all’Alfabeto ebraico. 

La capacità di agire coinvolge le mani, che contano ognuna cinque dita, associate a cinque Ghevurot, forze del giudizio severo che corrispondono alle dita della mano destra, e cinque Chasadim, forze dell’amore che corrispondono alle dita della mano sinistra.

La Torah è composta da 5 libri: Bereshit (Genesi), Shemet (Esodo), Va-Yqra (Levitico), Be-Midbar (Numeri), Dvarim (Deuteronomio); perciò è anche chiamata Chumash, termine che deriva da Chamesh che significa cinque. In italiano siamo abituati a chiamare questi cinque libri “pentateuco”.

Nel resoconto del primo giorno della Creazione, la parola “luce” compare 5 volte, e sempre 5 è il numero delle Redenzioni operate da Dio in tutta la storia d’Israele, l’ultima delle quali è la Redenzione Messianica.

Nel Quinto Giorno della Genesi Dio crea i pesci nel mare e gli uccelli nel cielo. Il pesce è il seme del mondo nel Ma, l’uccello è il seme nel mondo del Mi.

Nel Talmud, sezione Sahedrin, sono descritte le 5 ore per la creazione di Adamo:

  1. fu raccolta la polvere
  2. venne formato un golem
  3. gli vennero attaccati gli arti
  4. gli venne insufflata l’anima
  5. si alzò sulle sue gambe

Cinque sono i livelli dell’anima: Nefesh (Anima animale), Ruach (Spirito o anima libera), Neshamah (Anima Superiore); Chayah (Anima cosmica), Yechidah (Anima divina).

Cinque sono i Partzufim che corrispondono al Tetragramma Yod He Vau He, a cui è aggiunto il trattino superiore della Yod,

Trattino = Arikh Anpin, il Volto infinitamente lungo

Yod = abba = padre

He = imma = madre

Vau = Zeyir Anpin, il Volto in miniatura, chiamato anche figlio

He = Nuqva = femmina, chiamata anche figlia

Nel Tetragramma le due He rappresentano la Shekinah, la parte femminile di Dio, nonché la sua presenza nel Creato, nelle sue due posizioni: elevata e abbassata. La seconda He è Malkhut.

E ancora: le due He sono le braccia e le gambe, mentre Yod e Vau sono la testa e la colonna vertebrale di un omino stilizzato detto Lui/Lei.

Il Tetragramma Yod He Vau He = 26

Ahebeh Amore = Alef He Beth He = 13

Echad = He Chet Daleth = Unità = 13

 

Parole con la lettera He

Prefissata all’inizio di una parola, la lettera He può avere tre ruoli differenti, con significati diversi.

  • Può essere una preposizione, un articolo determinativo oppure un pronome relativo. Esempio: yeled = ragazzo; hayeled = il ragazzo.
  • Può essere un prefisso che indica una frase interrogativa. 

Esempio: Yadata = tu sapevi; hayadata? = sapevi?

Suffissa alla fine di una parola, può essere indicare il genere femminile come la nostra vocale -a. 

Oppure, dopo un toponimo, indica il movimento verso il luogo geografico nominato. Esempio: Yerushalayim = Gerusalemme; Yerushalayma, verso Gerusalemme.

He è una lettera ebraica spesso usata per rappresentare il nome di Dio, poiché sta ad indicare “Hashem”, che significa “Il Nome”. Nella Scrittura, Hashem è scritto come He accompagnata da un apostrofo (gheresh) ה׳ . L’indicazione della lettera He, in questo caso, è un modo di dire “Dio” senza pronunciare il Nome. 

La forma di una mano che si ritrova su vari talismani, rappresenta proprio la lettera He e il numero 5.  

 

 

Corrispondenze della Lettera He

                  

Lettera HeDalla He derivano la E latina, la ε greca. 

E’ la quarta lettera chi si forma nella gola

E’ la prima delle lettere semplici

Corrisponde alla E latina e alla Epsilon ε greca

FormaTernario;

3 dimensioni spaziali

Pensiero, Parola, Azione

Auto-espressione

3 manifestazioni divine

 

NomeFinestra

Hai! (dolore); Hey! (sorpresa); Ecco! (meraviglia)

Valore numerico5
Valore di posizione5
MeseNisan (dalla Luna Nuova di Marzo)
FestivitàPessach = peh (bocca) sach (parlare) = bocca che parla

Parlare significa consegnarsi.

ZodiacoAriete
TribùYehuda
OrganoLuria: Gamba dx  –  Donnolo: Fegato
SensoLuria: Parlare  –  Donnolo: Vista e Cecità
SentieroIl Quindicesimo Sentiero è chiamato la Coscienza Costituente, poiché costituisce l’Essenza della Creazione nella pura oscurità. Secondo i Maestri della via contemplativa, si tratta di quella oscurità alla quale si fa riferimento nelle Scritture, “e densa oscurità la sua fascia che l’avvolge”.
TarocchiInglesi: l’Imperatore  –  Francesi: Il Papa

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