hod

Hod, l’Ottava Sefirah. Lo Splendore

Descrizione

Corrispondenze

Hod in Atziluth

Hod in Briah

Hod in Yetzirah

Hod in Assiah

Qlipoth

divisore

Descrizione

 

Numero 8

Hod è l’ottava Sefirah dunque è legata alla Legge dell’Ottava: l’energia non procede in modo lineare, poichè essa ha dei picchi di intensità e di calo. Il picco maggiore di un livello è il minore del livello superiore.

Nome

הוד

Hod = He Vau Daleth =  Splendore = 15

Le lettere He Daleth, formano la parola hed, che significa eco.

Le lettere He Daleth Resh, formano la parola hadar  che significa gloria, splendore.

Gloria è una delle parole più comuni nella Bibbia. Nell’Antico Testamento, la parola è usata per tradurre diverse parole ebraiche, tra cui hod e kabod, mentre nel Nuovo Testamento viene usata per tradurre la parola greca doxa (δόξα).

La parola greca kaboodebu (KBD) in origine significa peso o pesantezza. La stessa parola viene usata per esprimere importanza, onore e maestà.

Le versioni greche della Bibbia ebraica hanno tradotto questo concetto con la parola doxa, che è stata poi usata estesamente nel Nuovo Testamento. 

Doxa originariamente significa giudizio, opinione e, per estensione, buona reputazione, onore. Supponendo che queste diverse parole e usi si riferiscano a un concetto unico, S. Agostino lo rende come clara notitia cum laude, celebrità brillante con lode.

Il valore numerico 15 è lo stesso della lettera Sameck, e di uno dei modi di scrivere la lettera He (He-Yod). Yod-He è uno dei più importanti nomi di Dio, detto anche l’Unione Superiore. 15 è il valore numerico del 41° dei 72 nomi di Dio (He-He-He); delle parole “aviv” che significa primavera, “zov” che significa fuoriuscita del sangue mestruale, e “ga’avah” che significa orgoglio.

 

Immagine

L’Ermafrodito

Questo simbolismo rivela l’aspetto bipolare, maschile-femminile, della Sefirah Hod, poichè essa ha sempre una doppia natura.

 

 

Corrispondenze

 

Albero della Vita

Hod si trova alla base del Pilastro della Severità, sotto Geburah. E’ la seconda Sefirah del terzo ternario (Netzach Hod Yesod) ed è situata di fronte a Netzach equilibrandola. 

Da Hod si diramano quattro Sentieri che conducono a Geburah, a Tifareth , a Netzach e a Yesod. Si dice che Yesod sia a sud-est di Hod, mentre Tifareth sia a nord-est.

Essendo alla base del Pilastro della Severità, Hod è la prima energia formante che incontriamo nel percorso di ascesa. 

Hod è la Sefirah dove si formano i pensieri, animati dalle energie di Netzach. In Hod, l’intelletto logico-razionale, possiamo agire controllando i nostri pensieri dandogli forma consapevolmente. 

In pratica accade che la consapevolezza fisica si sviluppa in Malkuth, derivando dall’esperienza delle sensazioni per tramite degli organi sensoriali. Le sensazioni vengono inviate al cervello ed elaborate: le condizioni rilevate in Malkuth si riflettono all’indietro, in Yesod, Hod, Netzach e, in grado minore in Tifareth, dove incontrano la consapevolezza superiore dell’individualità. 

Agendo nella sfera di Hod, ci si accorge dell’illusorietà delle informazioni sensoriali ed è possibile elaborarle consapevolmente.

Per questo motivo, Hod è ritenuta la sfera della magia: in essa si manipolano le forme grazie all’immaginazione. Però, non sulla natua della loro energia.

Come scrive Dion Fortune nella sua opera La Cabala Mistica: 

Hod è la sfera della formazione delle energie di Netzach, per questo è la sfera in cui realmente lavora il magista, la cui volontà formula le forme che canalizzano le forze naturali Netzach, che le animano. Senza il contatto con Netzach, le forme rimangono vuote, inanimate; con Netzach, essendo la Sfera dell’emozione, i contatti avvengono mediante simpatia. In questo modo è possibile costituire dei pensieri-forma.

Se non c’è alcuna Venere nella nostra natura, alcuna capacità di rispondere al richiamo dell’amore, i cancelli della sfera di Netzach non si apriranno mai, e non sarà possibile dare vita alle forme-pensiero. Parimenti, se non abbiamo alcuna capacità di immaginazione, la Sfera di Hod sarà per noi un libro chiuso, dunque non sarà possibile creare forme mentali né plasmare i pensieri.

 

Corpo Umano

La gamba sinistra (Hod) e la gamba destra (Netzach), svolgendo insieme le loro funzioni, permettono di camminare. Esse sono i lombi, due metà di un unico corpo, e sono responsabili dello stato generale dell’equilibrio. 

Per questo motivo, vengono talvolta considerati come un’unica Sefirah, associata al nome divino Tzabaoth. Quando Tzabaoth segue il Tetragramma si riferisce a Netzach, quando segue il nome Elohim, si riferisce a Hod.

 

VIII° Comandamento

Non rubare

E’ paradossale incontrare questo comandamento proprio nella Sfera in cui presiede l’Idea-Intelligenza Mercurio, il protettore dei commercianti, dei ladri e delle astuzie.

Non rubare è un comandamento che invita a non appropriarsi di cose materiali, ma anche di meriti, capacità , ma anche di colpe, sentimenti idee ed energie. 

La personalità cerca di affermare sé stessa facendo propri elementi in cui si identifica, ma che non le appartengono. Solo spogliandoci da queste false identificazioni potremo trovare noi stessi. 

 

Illuminazione

Comprendere la sfera di Hod è come scoprire l’elettromagnetismo. Se la conoscenza dell’elettromagnetismo ha portato ad un tale sviluppo nel mondo tecnologico, della comunicazione e delle connessioni, pensate a come potrebbe svilupparsi la personalità di un individuo con una tale coscienza di sè. 

 

Esperienza Spirituale

La Visione di Splendore è la percezione della “Gloria di Dio” dietro l’apparenza delle cose create. Non siamo, però, solo spettatori. La stessa visione dei campi energetici modifica la forma. 

Hod in Atziluth

 

Colore: Violetto porpora

 

Tarocchi: Otto di Bastoni. Signore della Rapidità.

E’ la somma risultante dalle inibizioni nei piani inferiori, che rende disponibile l’energia dinamica del piano più alto. 

 

Nome Divino: Elohim Tzabaoth. 

La parola Elohim אלהים è il plurale maschile del nome femminile singolare Elohah אלוה, a sua volta una forma espansa del sostantivo “El”  אֵל che viene tradotto in “dio”. 

Tutti e tre i Sefiroth nel Pilastro della Severità dell’Albero della Vita, hanno la parola Elohim come parte del nome divino: YHVH Elohim in Binah, Elohim Gibor, in Geburah e Elohim Tzabaoth in Hod. 

La parola Tzabaoth indica “una schiera” o “un esercito”. 

 

Hod in Briah

Colore: Arancione

 

Tarocchi: Otto di coppe. Successo abbandonato.

Il seme delle coppe è sotto l’influenza di Venere e rappresenta i diversi aspetti delle influenze dell’amore. Questa carta rappresenta l’inibizione della reazione istintiva che darebbe soddisfacimento o, in altre parole, sublimazione. E’ la chiave dei poteri di Hod.

 

Nome Arcangelico:   מיכאל Mikael

L’arcangelo Mikael, il cui nome in ebraico significa “chi è come Dio”, viene rappresentato come l’archetipo del guerriero: spada sguainata nella mano destra e una bilancia nella mano sinistra, come simbolo di giustizia ed equità. Di solito è raffigurato nell’atto di sconfiggere il suo più grande nemico, Satana, talvolta rappresentato come un serpente o un drago sotto i suoi piedi.

Il serpente schiacciato dall’Arcangelo Mikael rappresenta la forza primitiva, il serpente fallico dei freudiani, dunque l’energia vitale in tutta la sua potenza. E’ così che in Hod l’energia vitale viene domata e incanalata, impedendo che straripi dai limiti che danno forma alla nostra dimensione. 

 

Hod in Yetzirah

Colore: Rosso ruggine

 

Tarocchi: Otto di Spade, il Signore della Forza Abbreviata.

Abbiamo in queste parole una chiara immagine del controllo del potere dinamico.

 

Nome Angelico:  בני האלהים  Ben Elohim – Figli di Dio

Il non iniziato immagina Dio che, con la forza del pensiero, costruisce e da forma al Creato. 

L’iniziato, invece, concepisce Dio che lavora come il Grande Architetto, disegnando i suoi progetti sul piano degli archetipi. Poi vengono gli arcangeli, prendono le istruzioni, e dirigono le schiere degli umili lavoratori che mettono pietra su pietra, secondo il disegno divino. 

 

 

Hod in Assiah

Colore: Nero gialliccio maculato di bianco

 

Tarocchi: Otto di Denari, il Signore della Prudenza.

Si tratta di un’influenza controllante e inibente.

 

Idea: Kokab, Mercurio.

Questa sfera comprende sia il dio Toth, dio della scienza e dei libri, associato ad Ermete Trismegisto, l’Ermes ellenico, di cui ricordiamo la fluente dialettica fascinosa ed ingannevole,  e la geniale astuzia creativa.

 

Hod nelle Qelipoth

Legione: סמאל Samael 

Samael  è citato per la prima volta nel libro di Enoch, dove viene incluso fra gli angeli che si unirono alle donne umane, ribellandosi a Dio. 

Nelle traduzioni greche viene chiamato Sammane o Samiel.  Con quest’ultimo nome viene citato dal padre della Chiesa Ireneo di Lione, riferendosi a lui quale oggetto di culto degli Ofiti, o Naasseni (in ebraico nahash significa serpente).

Con il termine Naasseni  si individuano tutti i sistemi gnostici, che veneravano il Serpente corruttore di Adamo ed Eva, ritenuto elargitore agli uomini della conoscenza del Bene e del Male preclusa dal Dio del Vecchio Testamento, creatore del mondo, ma ritenuto dalla gnosi inferiore al Dio supremo. 

Nello gnosticismo, Samael è rappresentato come un serpente con la testa di leone.

Secondo la religione ebraica, Samael è un arcangelo nella tradizione Talmudica e post-Talmudica, che ha il ruolo di accusare gli uomini di fronte a Dio. Per questo motivo, spesso gli è attribuito l’epiteto di “mentitore”. 

E’ inoltre un arcangelo seduttore e distruttore, spesso associato all’angelo della morte. È considerato arbitrario, buono e nel contempo crudele. 

Venne identificato come l’angelo custode di Esaù e patrono dell’Impero Romano. Il nome Samael è etimologicamente ambiguo, ma quello più utilizzato nel misticismo ebraico è “Veleno/Punizione di Dio” ricavato da Sam’Ha’El.

Demone: Adramelech

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Adramelech, dal Dizionario Infernale di A.S. Collin de Plancy, 1818.

E’ il demone che governa le Qelipoth di Samael, citato nella lista dei principali demoni stabilita dalla Chiesa durante il primo concilio di Braga, in Portogallo, tenutosi dall’8 settembre 1566 al marzo 1567.

Adramelech è il Grande cancelliere degli Inferi, intendente del guardaroba del sovrano dei demoni, presidente dell’alto consiglio dei diavoli. E’ l’ottavo dei dieci arcidiavoli, cancelliere dell’ordine della mosca (grande croce), un ordine fondato da Belzebù. 

In passato era collegato ad Asmodai, in quanto uno dei potenti Troni. 

Veniva adorato dagli Assiri, soprattutto a Sépharvaïm, dove bruciavano i bambini sopra i suoi altari. 

Ha l’apparenza di un pavone, o di un mulo, o di un dragone, secondo i rabbini, oppure ha il corpo umano con la testa di gufo. 

Una profezia vuole che Adramelech sarà uno dei padri degli arcidemoni che porterà il suo potere all’Inferno e libererà Satana dalle sue sofferenze.

 

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