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06. Le Dieci Sefirot

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Cosa sono le Sefirot

Il termine  ספירות Sefirot è un sostantivo plurale che al singolare diventa ספירה Sefirah. Concettualmente, le dieci Sefirot sono dieci modalità attraverso cui si manifesta l’Ayn Sof, secondo il diagramma rappresentato dall’Albero della Vita. Attraverso le Sefirot, da Kether, il più alto e inconoscibile, a Malkuth, il Regno della materia, discende la Luce divina. 

La parola Sefirah deriva dalla radice Safar, che ha tre significati:

 

  1. Numero (mispar)

Le Sefirot possono essere interpretati come nella numerologia con i numeri dall’1 al 10. 

Sebbene mantengano intatto il loro valore spirituale, rappresentano le unità fondamentali delle leggi fisiche e matematiche su cui poggia la creazione. 

In questo caso, le Sefirot rispecchiano le costanti cosmologiche che caratterizzano il comportamento dei più importanti fenomeni naturali (come la velocità della luce, o la costante di Planck, o la costante di struttura fine, quella della gravitazione, ecc.).

 

  1. Libro o Racconto (sefer o sippur) 

Le Sefirot sono come dei libri, che contengono racconti, descrizioni, simboli, miti, personaggi, avvenimenti storici, tradizioni. Infatti, la parola Sefirah ha la stessa radice delle parole sefer (scrittura), sefar (computo) e seppur (discorso). 

La Torah può essere letta secondo il paradigma delle Sefirot: ad esempio, i primi sei giorni della Genesi sono le sei Sefirot da Chesed a Yesod; i Patriarchi sono personificazioni dell’energia contenuta nelle Sefirot (Abramo è Chesed, Isacco è Geburah, Giacobbe è Tifareth). 

Non solo la Torah, ma tutta la mitologia può essere compendiata nelle dieci Sefirot che, quindi, hanno la funzione di catalogare e facilitare la comprensione delle energie psichiche archetipali simbolicamente rappresentate, restituendo alla mitologia stessa l’inestimabile e versatile valore che le appartiene.

 

  1. Luce o Pietra preziosa (zaffiro, sapir)

In questo caso le Sefirot sono intese come veri e propri centri energetici irradianti, un puro riflesso della Coscienza Divina. Qui le Sefirot si dispongono in modo organico, formando i Partzufim. 

Le Sefirot sono armoniosamente connessi tra loro ed operano sempre in formazioni composte da almeno trenta unità. 

Ciò significa che ogni Partzuf è un’entità composta da tre Alberi della Vita completi, rappresentanti il capo, il tronco e gli arti inferiori del Partzuf. 

Negli altri significati, invece, si presuppone che le Sefirot operino individualmente, in modo separato, con la possibilità che si creino  tensioni e attriti.

Alle Dieci Sefirot se ne aggiunge un’altra, l’undicesima: Da’at, detta la Sefirah fantasma. Potrebbe essere astrattamente considerata come una fessura, uno spazio vuoto, in cui può manifestarsi la Coscienza Superiore, la coscienza del divino. Correttamente, la Luce Divina brilla sempre, ma non tutti gli umani possono vederla. Ecco perché Da’at è una Sefirah fantasma.

Sul piano psicologico la Sefirah più alta, Keter, la Corona, è la condizione di totale trasfigurazione nel trascendente. 

Vi sono poi due tipi diversi di conoscenza intellettuale, corrispondenti alla percezione separata dei due emisferi cerebrali: Chochmah artistica e intuitiva, e Binah logica e razionale.

Dopo le prime tre Sefirot vi sono sei stati emotivi della psiche: 

  • tre più intimi: Chesed la grazia, Geburah la forza e Tifareth la bellezza;
  • tre più rivelati, più vicini all’esperienza fisica: Hod, la razionalità, Nezach l’istintualità, e Yesod l’inconscio.

Tutti e sei sono generati dall’opposizione fondamentale tra Chesed (Grazia) e Geburah (Forza), comprensibili anche come attrazione e repulsione. 

Infine l’ultima Sefirah, Malkhut, il Regno, corrisponde ad uno stato psicologico rivolto soprattutto alle contingenze del mondo fisico e alle sue necessità.

Sul piano spirituale le dieci Sephiroth diventano le “Dieci Potenze dell’Anima”, dieci luci o sorgenti d’energia, che aiutano costantemente la crescita di coloro che sanno connettersi con esse, nel loro cammino di risalita dalla molteplicità del mondo materiale all’unità divina.

 

Le Sefirot nella Psiche

Sefiroth

Kether – Corona. Come la corona sovrasta il capo, così Kether è diversa dalle altre Sefirot: è il trascendente, l’origine.

Chochmah – Sapienza. E’ il lampo dell’intuizione, il punto in cui il super-conscio tocca il conscio. E’ il seme dell’idea, la capacità di sopportare il paradosso e di pensare in modo simultaneo e non lineare.

Binah – Intelligenza. E’ il prendere forma dell’idea, il pensiero logico e razionale, la capacità di integrare nella propria personalità concetti e idee, nonché di elaborare le proprie esperienze.

Da’at – Conoscenza. Corrisponde al nostro cervelletto, ed è il massimo livello di evoluzione raggiungibile dalla consapevolezza umana. 

Chesed – Amore. E’ la grazia intesa come benevolenza e generosità senza limiti, la capacità di attrarre a sé e di comprendere (dal latino: composto di cum e prehendere, cioè con-prendere, prendere insieme). E’ attaccamento e devozione.

Geburah – Forza. E’ il rigore, la disciplina, è restrizione e controllo; è la giusta misura che è limite dell’abbondanza di Chesed.

Tifareth – Bellezza. Armonizza i due opposti di Chesed e Geburah. E’ il coesistere di tanti caratteri diversi integrati in un’unica persona. 

Netzach – Eternità. E’ la capacità di realizzazione, in modo stabile e durevole, è decisione e costanza, è il saper vincere.

Hod – Splendore. E’ la capacità dinamica applicata al mutare delle circostanze esterne. E’ adattamento, velocità di cambiamento, il saper perdere senza abbattersi ma cambiando direzione.

Yesod – Fondamento. E’ il luogo in cui si concentrano le emozioni, le aspirazioni, gli ideali, le attrazioni. E’ il dominio sulla propria vita sessuale.

Malkuth – Regno. E’ la somma dei propri desideri, delle percezioni, e di ciò che ci manca. E’ il punto più basso della caduta, ma anche il punto di partenza della risalita. 

 

Corrispondenze Astrologiche delle Sefirot

Ogni Sefirah ha varie corrispondenze: il nome Divino, Arcangelico, Angelico e delle Qelipot. Con questi Nomi possono essere costruiti altri quattro Alberi Sefirotici, validi strumenti di riflessione e meditazione.

Tra queste corrispondenze troviamo anche il Sistema Solare, ma le analogie non sempre coincidono. 

Ad esempio l’idea adottata da molti occultisti è quella di far corrispondere Tifareth al Sole in quanto centro dell’Universo. 

Al tempo in cui vennero formulate queste analogie, non erano ancora stati scoperti gli ultimi tre pianeti (Nettuno, Urano e Plutone, quest’ultimo recentemente declassato in quanto troppo piccolo per essere classificato come un pianeta). 

Un autore contemporaneo, Nadav Crivelli, fa corrispondere Kether al Sole e da qui si dispiega l’intero Sistema Solare nell’esatto ordine dei Pianeti, corrispondenti alle Sefirot.

 

 

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