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Granato, la Pietra dei Guerrieri

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Caratteristiche del Granato

FORMULA CHIMICA X₃Y₂(SiO₄)₃ – neosilicato

CLASSE MINERALOGICA Silicato

GRUPPO CRISTALLINO Monometrico

SISTEMA CRISTALLINO Cubico

ABITO CRISTALLINO Cubico o dodecaedrico

COLORE Rosso, bruno, nero, verde, giallo, rosa, bianco. Vi sono diverse varietà di granati che cambiano colore al variare della luce a cui sono esposti (naturale o ad incandescenza)

LUCENTEZZA Da vitrea a resinosa

TRASPARENZA Da trasparente a traslucido e opaco 

FLUORESCENZA Assente

PLEOCROISMO Rosa, giallo, bruno in alcune specie chimiche

DUREZZA 6,5 – 7,5

FRATTURA Scabrosa, sub-concoide

SFALDATURA  Assente

STRISCIO —

GENESI Si formano in ambiente metamorfico di contatto (specialmente di rocce calcaree), metamorfico regionale (scisti e filladi) e in alcune paragenesi magmatiche (sieniti), e metamorfismo di rocce basiche (serpentiniti).

GIACIMENTI Si può trovare in tutti i tipi di roccia precedentemente descritti. Si trovano in Molte aree, in ogni continente. Stati uniti, Ande, Madagascar e altri stati Africani, Asia minore, Russia, Repubblica Ceca, Alpi.

VARIETA’ 

I granati possono avere una lucentezza che ne fa belle pietre preziose, oppure essere opachi ed utilizzati a scopi industriali come agenti abrasivi. 

I granati sono un gruppo di minerali a simmetria cubica o dodecaedrica, con ampia variabilità chimica che ne conferisce diverse proprietà, soprattutto cromatiche e fisiche.

Si distinguono 6 tipologie di granato naturale:

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Almandino e Piropo

Almandino o Almandite: è una varietà in cui sono presenti alluminio e ferro, di colore rosso intenso cupo, quasi nero. Quando il colore tende a una sfumatura viola, la pietra viene spesso chiamata Syriam Garnet, un nome che si dice sia stato preso da Syriam, un’antica città di Pegu (ora parte del Myanmar). 

Il nome è una corruzione di alabandico, che è il nome applicato da Plinio il Vecchio a una pietra trovata o lavorata ad Alabanda, una città della Caria in Asia Minore . 

È spesso tagliato con una faccia convessa, o cabochon, ed è quindi noto come carbonchio. 

Ha un colore rosso cupo, fino al nero, ma di solito solo le pietre dotate di buona trasparenza sono considerate gemme.

Alcuni campioni mostrano, in luce riflessa, asterismo con stella a quattro punte.

L’almandino si presenta piuttosto abbondantemente nelle ghiaie gemmologiche dello Sri Lanka, da cui a volte è stata chiamata Ceylon-ruby.

Grandi depositi sono stati trovati nel Nord dell’Australia, ma erano stati dati, in un primo momento, per rubini, ed erano conosciuti come rubini australiani.

Piropo: È un granato in cui è presente il magnesio.

Il Priopo è l’unico membro della famiglia di granati a mostrare sempre la colorazione rossa in campioni naturali, ed è proprio da questa caratteristica che prende il nome (dal greco, pyros che indica il fuoco). 

Di colore rosso fuoco, è la varietà di granato più spesso utilizzata come gemma dal XVIII secolo ad oggi, talvolta identificato col nome di rubino del Capo, rubino dell’Arizona, e granato boemo.

Esiste una variante rosa-violetta ritrovata nella Carolina del Nord chiamata Rodolite, e un’altra molto rara, scoperta nel 1990 in Madagascar, che è frutto della mistura con la Spessartite ed ha un colore blu cangiante. 

È sempre piropo il Granato di Fashoda della regione orientale del territorio del Tanganica. 

In Italia, sono famosi per la loro purezza (95-98%) e per la dimensione (fino a 20 kg) gli esemplari di Piropo di Martiniana Po (CN).

Proprio a causa delle loro straordinarie misure sono stati per molto tempo considerati delle curiose pietre arrotondate finché, nel 1984, il professor Chopen ne identificò la natura e l’origine.

Sembra che questi granati si siano formati ad oltre 100 km di profondità, per poi emergere a causa dei movimenti tettonici.

Il colore è rosato e la loro formula rispecchia “quasi perfettamente” quella del piropo; al loro interno risultano inclusi altri rari minerali quali ellebergite, magnesiodumortierite, bearthite, coesite e rutilo.

Dato l’elevato valore scientifico, la zona dei ritrovamenti è interdetta alla ricerca se non con l’autorizzazione di istituti scientifici.

granatoSpessartine: Il nome deriva da Spessart (Baviera) e, talvolta, è erroneamente chiamato spessartite. 

E’ un granato poco frequente, in cui sono presenti alluminio e manganese.

È di colore giallo miele o giallo-bruno (ricorda la hessonite), talora anche rosso giacinto.

In Italia fu rinvenuta nel granito dell’Isola d’Elba e in masse compatte a S. Marcel in Valle d’Aosta e a Cères presso Lanzo Torinese.

melanite1granatoAndradite. Detto anche granato ferrico, è composto da ferro trivalente e calcio.

E’ un tipo di granato che varia ampiamente per composizione e colore, da cui sono state distinte numerose sottovarietà.

Quella verde è detta Demantoide e s’incontra nelle serpentine del Passo della Rossa tra Val Devero e Val di Binn e in Val Malenco, ove si presenta in masse tondeggianti avvolte dall’amianto, caratteristica che le ha fatto dare il nome di “semenza dell’amianto”.

Giallognola è la Topazzolite della Val d’Ala in Piemonte e del Vallese.

La Melanite, anch’essa un granato ferrico, è nera e da taluni è considerata una sottovarietà titanifera dell’andradite. Si trova di preferenza nelle rocce eruttive basiche della serie alcalina, ad esempio nei tufi vulcanici di Frascati e dei M. Albani, nei proietti del Vesuvio e del Lazio.

La melanite era, un tempo, tagliata per la gioielleria da lutto. 

hessonite

granato hessonite

Glossularia. E’ una varietà in cui sono presenti calcio e alluminio, ma il calcio può, in parte, essere sostituito da ferro ferroso e l’alluminio da ferro ferrico.

La glossularia può essere verdiccia, talora anche giallognola oppure rosso giacinto.

La varietà Hessonite, il cui colore va dal giallo-brunastro al rosso aurora, è detta anche “pietra di cannella” ed è usata in gioielleria.

Il nome deriva dal greco antico ἣσσων (hēssōn), che significa inferiore: un’allusione alla sua minore durezza e densità rispetto alla maggior parte delle altre varietà.

E’ presente in Val d’Ala e in altre località delle Alpi occidentali, nella Valle di Vizze (Bolzano), e nei monti Urali.

A Ceylon la hessonite si trova erratica, in cristalli splendidamente colorati e limpidissimi.

uvarovite 1granato uvaroviteUvarovite. E’ un granato di calcio e cromo, dedicato al ministro russo S.S. Uvarov.

Ha un colore verde smeraldo ed è il più bello ed il più raro dei granati.

Si trova quasi sempre in piccoli cristalli, oppure come sottili lamine.

I cristalli sono troppo piccoli per essere tagliati come gemme, inoltre mancano di trasparenza.

I migliori esemplari provengono da Bisersk negli Urali e da Makri (o Fethiye) in Asia Minore.

Granati prossimi per composizione all’Uvarovite si trovano anche in Italia, a S. Marcel e in Val Malenco. 

L’Uvarovite viene imitata con delle doppiette granato-vetro in modo molto ingannevole.

 

Il Granato nella Storia 

Il nome “granato” deriva dal latino granatus (grano), con un probabile riferimento al malum granatum (melograno), pianta con semi rossi con forma e colore simili a quelli di alcuni cristalli di granato.

Dato il colore rosso, gli antichi associavano questa pietra al sangue e, di conseguenza, alla guerra, ma anche alla sessualità, richiamando la passione, il piacere e la soddisfazione. 

Le culture indigene del Brasile chiamavano questa pietra “il sangue della terra”, perciò la consideravano responsabile della fertilità del suolo e della ricchezza della vegetazione della selva tropicale.

Alcune tribù incastonavano queste pietre nelle armi che utilizzavano per cacciare o per lottare e, quando tornavano dal combattimento, i guerrieri feriti che avevano perso molto sangue, venivano trattati dagli sciamani con le “pietre di sangue” (ematite).

In generale, varie popolazioni usavano incastonare gemme di granato sugli scudi e sull’impugnatura delle spade come protezione.

Nell’antico Egitto, gli eserciti di Faraoni adornavano le loro uniformi con granati, poiché erano convinti che avrebbero aumentato il loro impulso guerriero.

Un’altra leggenda racconta quanto queste potenti pietre rosse erano apprezzate dai saggi di Sparta.

Nell’antica Roma le donne indossavano gioielli adornati di granato quando volevano incontrare un nuovo amore o per tenere stretti a sé i mariti; oppure bevevano vino rosso energizzato per un’ora con questo cristallo, credendo che ciò le mantenesse giovani, se non addirittura che le facesse ringiovanire.

Il granato era una pietra indossata spesso dai viaggiatori e dagli esploratori, poiché considerata un popolare talismano di protezione, in grado di illuminare la notte e di preservare chiunque ne indossasse uno da ogni sorta di male.

Si narra che persino Noè utilizzasse una lanterna di granato per guidare in sicurezza la sua arca nell’oscurità della notte.

Oggi la scienza ha spiegato che la proverbiale luminosità del granato deriva dalla sua alta rifrazione della luce.

Durante il Medio Evo, il Granato era conosciuto come carbonchio, la leggendaria pietra che risplende al buio e dona luce e speranza alle anime che si trovano nell’oscurità, oltre a preservare dalle malattie degli occhi e dalla peste. 

Era considerata anche la pietra degli eroi, dedicata a coloro che erano in grado di sopportare dure prove per dimostrare il loro coraggio: infatti, il granato ha un aspetto insignificante quando è grezzo, ma diventa luminoso se lavorato, dunque rappresenta una metafora della trasformazione e della crescita dell’individuo.

Si utilizzavano i granati contro l’impotenza e la frigidità, e si ritiene che sia una pietra scaccia-diavoli, che avesse una funzione protettiva contro gli attacchi occulti e gli incubi notturni.

Il granato più grande al mondo è stato trovato in Norvegia: misura 2,5 metri di diametro, pesa 37 tonnellate.

Tra i campioni più belli sono da citare i demantoidi della Val Malenco misuranti 3–4 cm di diametro, quelli della Val d’Ala e della Valle della Gava.

 

Corrispondenze del Granato

Il Granato rappresenta un’energia maschile, attiva, molto potente. E’ affine all’Elemento Fuoco, è dunque una pietra di rigenerazione e cambiamento, che implicano la distruzione.

E’ in analogia con il pianeta Marte, quindi è adatta per operazioni di difesa e attacco, e in particolare può essere utilizzata nei rituali di vendetta.

Il Granato ha una forte affinità con il primo Chakra, Muladhara, e può essere utilizzato anche per vivificare le energie della Kundalini.

Si può applicare la pietra anche sui Chakra bloccati, per riequilibrare il piano energetico, ma non bisogna applicarla in corrispondenza dei Chakra che potrebbero avere un’eccesso di energia, in quanto si andrebbe ad aumentare lo squilibrio energetico.

Utilizzi del Granato 

In generale si possono utilizzare le diverse varietà di granato nei modi seguenti.

Almandino e Piropo: adatti o conferire energia psico-fisica; azioni di attacco, ardore, coraggio, forza.

Andradite: adatto per la protezione e la difesa, in particolare la melanite; la demantoide è un valido alleato per proteggere la propria casa e i beni materiali. 

Grossularia e Hessonite: sono più affini all’elemento solare che a quello marziano. Conferiscono autostima, potere decisionale, volontà istintiva.

Uvarovite: è particolarmente adatta alla prosperità, sia in fatto di ricchezza materiale ed economica, che per la fecondità. 

Tutti i granati vanno utilizzati con cautela ed evitati in caso di persone inquiete e dal temperamento sanguigno, che potrebbero compiere azioni impulsive, sconsiderate e violente.

E’ sconsigliato tenere la pietra in camera da letto o indossarla durante la notte, in quanto può causare sogni irrequieti e difficoltà ad addormentarsi.

Il Granato può essere purificato sotto l’acqua corrente e ricaricato esponendolo alla luce solare. 

Lavora molto bene in sinergia con l’Ematite, con la quale condivide la proprietà di essere anti-ferromagnetica. Questi due cristalli, insieme, contrastano l’anemia, bloccano le emorragie e accelerano la guarigione delle ferite.

Il Granato e l’Opale formano un’energia molto forte e difficile da gestire, pertanto non bisogna indossare queste due pietre contemporaneamente, e occorre anche riporli in luoghi separati. La loro sinergia è talmente elevata da essere adatta a rituali di Goetia per l’evocazione di energie di natura marziana.

A tal proposito, si rammenta che la gestione un’energia così potente può provocare, oltre a disturbi di natura ossessivo-compulsiva (che sono il rischio minimo di ogni genere di rituale), anche ad un progressivo distacco dalla realtà con conseguenti gravi patologie psichiatriche. 

A livello fisico, il colore rosso associa il Granato al sistema cardiocircolatorio, in particolare al cuore. 

Inoltre rinforza le difese immunitarie, per cui è una pietra molto utile per coloro che sono portatori di immunodeficienze: ad esempio, aggiungendo un Granato al trattamento medico dell’aids, si acquisisce una maggiore resistenza immunologica.

Può essere controindicato, invece, durante i trattamenti chemioterapici, che mirano proprio ad abbassare le difese immunitarie.

E’ assolutamente da evitare in caso di patologie infiammatorie. 

A livello psichico, il Granato rafforza agisce come un eccitante, facilitando la produzione di adrenalina, di conseguenza rende l’individuo più sicuro di sé, più impulsivo, più aggressivo. 

E’ indicato per le persone timide, insicure, paurose, passive, indolenti, che necessitano di rigenerazione.

E’ controindicato per coloro che soffrono di ansia, insonnia e attacchi di panico.

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