Leanan–shide (Lan–awn–shee)
Origine: irlandese
Bellissimo spirito femminile che vaga in cerca dell’amore degli uomini. Chi cede alle sue effusioni diventa suo schiavo e lentamente avvizzisce fino a morire, poiché lo spirito si nutre della linfa vitale dei suoi amanti .E’ anche la musa degli artisti: chi viene ispirato da lei, in cambio dell’amore e della devozione, giunge alla follia e, infine, alla morte. Tuttavia, respingendola è lei stessa a diventare schiava d’amore.
Leprecauno (Leprechaun)
Origine: irlandese
E’ il più popolare folletto d’Irlanda, noto anche come Leith Bhrogan. Da buon irlandese ha i capelli e la barba rossi, il naso a patata e uno sguardo malizioso. Il suo ritratto è in tutte le botteghe ed i negozi, ed è proprio la sua maschera ad aprire le sfilate nel giorno di San Patrizio. Per lui, molte persone lasciano un bicchiere di latte sul davanzale della finestra.
Il Leprechaun è famoso per custodire delle pignatte piene d’oro che sposta in continuazione: per scovarle bisogna trovare l’inizio dell’arcobaleno.
Per avvicinarlo in modo amichevole, basta offrigli una buona birra e del tabacco.
Lorelei
Origine: germanica
Si dice che sia il fantasma di una bellissima donna che un giorno si gettò nel fiume per una delusione d’amore e che, da allora, sia diventata una sorta di sirena. Figlia delle acque del Reno, siede su una roccia che ancora oggi porta il suo nome, e canta con voce melodiosa mentre pettina i lunghi capelli biondi. Così attira i naviganti che passano sul Reno, causando naufragi.
Il suo nome, Lorelei, deriva dall’antico germanico luren che significa “spiare”, ma con l’idea di tendere un’imboscata
Lurikeen
Origine: irlandese
Creatura minuscola che molti considerano un Cluricauno errante, alla ricerca del suo paradiso perduto. Secondo altri è un discendente degli antichi bardi che nella notte dei tempi girovagavano tra le brughiere cantando e ballando.
Merrow o Murrough
Origine: irlandese
Sono le Sirene e i Tritoni scozzesi e irlandesi, dotati di un corpo umano dalla vita in su e dalla coda di pesce dalla vita in giù. Sono descritti come creature dolci, modeste e benevole.
La leggenda narra che indossano un cappello rosso chiamato druith cohuleen, che permette loro di tuffarsi sotto le onde. Se lo perdono, non possono tornare sott’acqua. Dunque, se un essere umano riesce a rubare il cappello di una Merrow, essa sarà costretta a vivere sulla terra ferma. Con questo espediente, alcuni uomini sono riusciti a sposare delle Merrow, essendo delle donne bellissime e molto dolci. Ma, quando la Merrow ritrovava il suo cappello, si tuffava nelle acque senza fare mai più ritorno, anche lasciandosi intere famiglie alle spalle. Talvolta però, è accaduto che fosse una Merrow a innamorarsi di un uomo, perciò esse hanno fama di preannunciare tempeste, durante le quali attraggono i giovani per condurli sotto le onde, facendoli vivere in uno stato incantato.
Secondo i cronisti bardi, le Merrow furono avvistate già dai Milesi, quando sbarcarono per la prima volta sulle coste irlandesi. Da allora, gli avvistamenti sono stati numerosi durante i secoli.
Nel libro di Lecain si racconta di un re dei Fomori, in navigazione sul Canale della Manica, rimase incantato dalla musica delle sirene, finché non arrivò alla loro portata… allora loro gli strapparono le membra a pezzi e le dispersero in mare.
Negli Annali dei Quattro Maestri del dottor O’Donovan – scritti nell’887, vi è una storia curiosa riguardante una sirena bianca come un cigno, spiaggiata sulla costa scozzese, lunga 195 piedi (59 m), con i capelli di 18 piedi (5,5 m) e le sette dita dei piedi lunghe ciascuna come il naso, cioè 7 piedi (2,1 m).
Nani
Origine: germanica, scandinava
La stirpe dei nani (dvergar, in norreno) si formò sotto terra, dove presero vita dalla carne morta del gigante Ymir, nel suo sangue diventato acqua e nelle sue ossa diventate pietra. Odino ed i suoi fratelli Víli e Vé, riuniti in consiglio, diedero a queste creature un aspetto antropomorfo e l’intelligenza. La loro dimora è il reame sotterraneo di Nidavellir, uno dei nove mondi, legato, secondo la Cosmologia norrena, al Frassino del Mondo Yggdrasill.
Di corporatura bassa e tarchiata, i Nani hanno di solito una lunga barba e l’aspetto anziano, simbolo della loro saggezza, conservata nelle “ossa” della terra: le rocce. Forse, è questo il tesoro della terra, custodito dai Nani.
Il Re dei Nani, se così si può chiamare, è un vecchio saggio, il quale ha libero accesso alla saggezza della vita, simboleggiata dai vari tesori custoditi dai suoi simili, risultato dell’esperienza di vita di innumerevoli esseri terreni
I Nani abitano nelle montagne, dove estraggono metalli e pietre preziose con cui poi costruiscono armi, armature e oggetti vari spesso dotati di proprietà magiche di cui ad esempio: Miolnir il martello di Thor, la collana Brisinga-men di Freya, la lancia Gungnir, e moltissimi altri ancora.
Nixie
Origine: scandinava
I Nixie sono draghi d’acqua, noti in tutto il nord Europa. In scandinavia i näcken , näkki , nøkk erano spiriti maschili delle acque che suonavano melodie incantate, attirando donne e bambini fino a farli annegare. Tuttavia, non tutti erano malevoli. Alcune storie narrano che i nøkker fossero innocui e attirassero le persone solo per farsi ascoltare. Un nøkk accettò persino di vivere per qualche tempo con un uomo che si era innamorato di lui, finché un giorno si tuffò in una cascata e non fece più ritorno.
A Lyminster, nella contea inglese del Sussex , si narra che in una piscina chiamata Knucker-hole vivano dei “dragoni d’acqua” chiamati knuckers.
Nuchelavee
Origine: scozzese
Il Nuchelavee è un cavallo con le zampe ricoperte di piume, una bocca enorme e gli occhi infuocati. Dalla sua groppa spunta un busto umano le cui braccia arrivano quasi fino a terra, sul quale vi è una testa enorme che ondeggia da una parte all’altra, come se il collo non riuscisse a sostenerla. Inoltre, esso non ha pelle e si possono vedere i suoi possenti muscoli rossi tenuti insieme da tendini bianchi. Ha un’avversione per l’acqua dolce: nel caso si fosse inseguiti da un Nuchelavee basta che attraversare un corso d’acqua per mettersi in salvo.
Peg Powler, Nelly Longarms, Jenny Greenteeth
Origine: Scozzese
Sono spiriti dell’acqua molto malvagi, caratterizzate dal colore verde e denti aguzzi. Peg ha lunghi e fluenti capelli verdi e vive nel fiume Tees, Jenny Dentiverdi vive nello Yorkshire, mentre Nelly Braccialunghe vive in Inghilterra. Tutte e tre trascinano i bambini in acqua, verso liquide tombe. Sono considerate dei Bogeyman, ovvero una figura invocata dai genitori per spaventare i bambini e indurli a comportamenti responsabili.
Picchiettanti
Origine: Scozzese
Sono essenzialmente dei Goblin che vivono nelle miniere, in particolare sono famosi quelli delle miniere del Devon, in Cornovaglia. Stranamente, a differenza di altri Goblin, sono benevoli: picchiettano (da qui il loro nome) per indicare le vene ricche di minerali e in genere sono cordiali con i minatori, anche se amano fare scherzi ed esibirsi in danze grottesche. Le grida e i fischi li infastidiscono, e in genere ricambiano con un pioggia di pietre. Apprezzano, invece, che gli venga lasciato un pezzetto di pasticcio, il pasto sotterraneo dei minatori.
Pixie (Pisgie, Piskie, Pigsey)
Origine: britannica
Sono Folletti verdi e dispettosi, che però si commuovono ascoltando canzoni d’amore. Hanno una testa voluminosa con folta capigliatura, occhi obliqui, il naso alla francese e lunghe orecchie a punta. Spesso assumono la forma di porcospini, di cui la parola equivalente inglese è “urchin”, che significa anche monello.
Danzano spesso all’ombra di pietre o fanno capriole sugli argini franosi dell’acqua. Di notte si divertono a rubare cavalli e pony, per cavalcarli in modo selvaggio, intrecciandogli la criniera per farli correre a tutta velocità. Non si è al sicuro da loro neppure in casa: si divertono da matti a tirare le pentole dietro alle domestiche.
Nonostante questa loro propensione per il divertimento sanno lavorare sodo: spesso, di notte, trebbiano il grano per avere pane e formaggio come ricompensa. Golosi e insaziabili, si nutrono di latte di pecora e tutto ciò che riescono a rubare da dispense, orti e frutteti. Durante l’estate vanno ghiotti di mirtilli alla panna.
Quando ci si smarrisce oppure quando si avvertono dei cambiamenti nei luoghi dove ci si trova durante le ore diurne, ad esempio se prima si era sicuri che c’era un cancello che poi non si trova più, si dice che si ha un Pixie come guida.
Phooka
Origine: irlandese
Il suo nome deriva dal termine pok, che significa capra, ed è a metà fra una creatura spettrale e un personaggio fiabesco. Folle e allegro, spesso inventa scherzi terribili: strappa le teste per giocarci a palla, corre in mezzo ai mercati e prendendo a calci le giovani donne, oppure rapisce i bambini per divertirsi a vederli piangere, ma li lascia liberi all’alba. Si diverte a fingersi docile per essere cavalcato, ma appena montato parte in un galoppo spericolato affrontando dirupi e fiumi gelati.
Red Cap (Berretto rosso)
Origine: scozzese
Sostanzialmente di tratta di un folletto, così chiamato perché indossa sempre un caratteristico berretto rosso, tinto e ritinto nel sangue umano. E’ il più malvagio dei folletti del Border, una regione di confine tra la Scozia e l’Inghilterra. Vive nelle vecchie torri e nei vecchi castelli in rovina, specialmente quelli in cui sono accaduti fatti di crudeltà e sangue. E’ vecchio e tarchiato, con lunghi denti gialli, dita rugose e grandi occhi arrossati.
Robin Goodfellow
Origine: britannica
Puck può anche essere chiamato Robin Goodfellow o Hobgoblin, in cui “Hob” può sostituire “Rob” o “Robin”. Si tratta di un folletto nato da un germoglio di quercia, alto circa 60 cm, dallo sguardo vivace, orecchie aguzze e un paio di corna sopra la testa. Per questo, talvolta, viene definito un piccolo demone.
Vive nella campagna e nei boschi inglesi, dove costruisce capanne di felci nascondendole fra alberi e rocce. Come gli altri folletti è di natura schiva e dispettosa, e durante maggio si diverte a pizzicare le ragazze e a suonare la cornamusa. Odia la cattiveria e l’ingiustizia, e per questo deruba e trafigge con le sue frecce gli uomini di malaffare e gli scellerati.
Selkie o Roan
Origine: scozzese e irlandese
In Irlanda vengono chiamate Roan, in Scozia Selkies e si tratta di fanciulle-foca che vivono prevalentemente nei mari che circondano le isole Orcadi, Shetland e Fær Øer In genere si crede che le Selkie siano persone che si sono suicidate gettandosi in mare e che, una volta all’anno, possono tornare sulla terraferma, rimuovendo il loro manto e assumendo nuovamente forma umana. Per questo c’è una certa riluttanza nel far loro del male e si credeva che ucciderle portasse sfortuna.
I maschi provocano tempeste e rovesciano le barche per vendicare lo sterminio indiscriminato delle foche. Le femmine, invece, sono capaci di abbandonare la loro pelle di foca e di assumere le sembianze di splendide fanciulle. Se un uomo riesce a prendere la loro pelle, sono obbligate a diventare delle mogli eccellenti ma molto tristi e, non appena la ritrovano, ritornano immediatamente in mare.
La leggenda narra che nell’Isola di Kalsoy, un ragazzo di Mikladalur andava sulla spiaggia per vedere le foche mentre assumevano forma umana e danzavano, finché un giorno riuscì a sottrarre il manto di una giovane ragazza. Il giovane la costrinse a restare con lui e sposarlo, nascondendo il manto sotto chiave in uno scrigno. Un giorno però, mentre andò in mare a pescare, si accorse di non aver portato con sé la chiave dello scrigno e, quando tornò a casa, si accorse che la sua sposa era fuggita, lasciando il figlio che avevano avuto. Tempo dopo, durante una battuta di pesca, il giovane ritrovò la selkie e uccise suo marito selkie i loro due figli. La ragazza-foca allora giurò vendetta e lanciò un anatema sugli uomini di Mikladalur:
«Molti di loro annegheranno, altri cadranno dalle scogliere, finché non ci saranno così tanti morti che, se si prendessero tutti per mano, riuscirebbero a circondare l’intera isola di Kalsoy».
Shellycoats
Origine: scozzese
Il nome deriva dal mantello di conchiglie che indossano e che si agitano nei loro movimenti, producendo suoni tintinnanti. Gli Shellycoats sono innocui: possono indurre in errore i vagabondi che entrano accidentalmente nel loro territorio, ma senza alcuna cattiveria. A volte fingono di annegare e gridano invocando aiuto, per poi scomparire e ridere di chi si è tuffato a salvarli.
Jacob Grimm ha dichiarato nella sua Deutsche Mythologie che il folletto scozzese Shellycoat è lo stesso Schellenrock tedesco, che indossa un mantello con dei campanelli cuciti sopra. Le campane sul vestito di uno sciocco o un giullare attestano ancora la sua affinità con il folletto astuto e allegro.
A proposito dello Schellenrock, si narra che una di queste creature visse per trent’anni in un monastero del Meclemburgo, aggirandosi in cucina, nella stalla e altrove; era di buon carattere e lo si riconosceva per “tunicam de diversis coloribus, e tintinnabulis plenam” cioè un cappotto fatto di varie parti in diversi colori con dei campanelli tintinnanti.
Sheoques
Origine: irlandese
Sono Folletti che infestano i cespugli di biancospino e le piante rampicanti delle vecchie fortezze irlandesi. Sono generalmente spiriti benevoli ma hanno una pessima abitudine: rapiscono i bambini e lasciano al loro posto un folletto decrepito vecchio di mille anni.
Spriggan
Origine: irlandese
Tetri e dall’aspetto grottesco, sono i guardiani dei tesori delle colline. Sono piccoli, ma riescono a gonfiarsi moltissimo, al punto da essere creduti spettri di antichi giganti.
Il più grande desiderio del popolo fatato è quello di possedere e allevare un bambino umano e, soprattutto gli Spriggan, spesso scambiano i loro neonati, brutti e deformi, con i bei figli degli umani.
I sostituti, detti Changelings, nonostante tutto, si affezionano molto ai genitori umani.
Trow (anche Trowe o Drow o Dtrow )
Origine: iralandese
Sono simili ai Troll scandinavi e, come loro, hanno una spiccata avversione per la luce del giorno. Vivono nelle isole Orcadi e delle Shetland. sono generalmente di bassa statura, brutti e timidi. Si avventurano fuori dalle loro ‘trowie knowes’ (abitazioni di tumuli di terra) solo di sera, e spesso entrano nelle case quando gli abitanti dormono. I Trow tradizionalmente hanno una predilezione per la musica e le fiabe narrano spesso della loro abitudine di rapire i musicisti o di attirarli alle loro tane. Spesso li si può vedere esibirsi in una strana danza sbilenca chiamata Henkingh.
Sir Walter Scott ci svela: «Il possesso di saggezza soprannaturale è ancora imputato dai nativi delle isole Orcadi e Zetland, alla gente chiamata Drows, che può, per molti altri aspetti, essere identificata con le fate caledoniane».
Troll
Origine: scandinava
Nel folclore e nella mitologia scandinava sono esseri malvagi e nemici degli uomini. Secondo le leggende più antiche, i Troll vivevano sulle vette delle montagne, derubando e uccidendo i viaggiatori che si addentravano nel loro territorio una volta calate le tenebre. Immortali e invincibili durante la notte, si trasformavano in pietra se sorpresi dalla luce del sole.
Nel folclore più tardo, i Troll divennero più benevoli: pur continuando a commettere atti malvagi, si riteneva fossero dotati di poteri magici non necessariamente negativi, come la capacità di mutare forma e di formulare profezie.
Nella letteratura nordeuropea i Troll ricorrono in numerose opere, fra cui l’opera teatrale Peer Gynt (1867) di Henrik Ibsen, dove rappresentano il Male, e Lo Hobbit di J.R.R. Tolkien, che li presenta come creature gigantesche, malvagie e piuttosto stupide.
Urisk
Origine: scozzese
E’ un elfo solitario che frequenta gli stagni isolati.
Ha un aspetto umano con zampe di capra al posto delle gambe; ricorda molto i Satiri greci.
Cerca spesso di farsi tenere compagnia dagli uomini; ma il suo strano aspetto terrorizza quelli che lo avvicinano.
Voghee Lyno
Origine: irlandese
Alto 30 cm, è carino d’aspetto ma quasi completamente calvo, ha con un corpo asciutto con una piccola pancetta. Si nutre di carne, birra e alcoolici in genere così, talvolta, passeggia ubriaco lungo le strade, ma il suo aspetto è sempre molto elegante e curato. Infatti è un piccolo folletto nerd: sa scrivere e gli piace fare incisioni sulle rocce sotto cui si nasconde. Non è difficile sorprenderlo mentre sorseggia birra e legge libri smarriti dall’uomo. E’ il nemico giurato del Dukko, che non sopporta la sua indole furbesca: si diverte a chiedere in prestito pignatte d’oro ad altri folletti, per poi non restituirle. E’ allora che interviene il Dukko.
Weisse Frau, la Dama Bianca
Origine: germanica
Il termine wise woman indicava in origine la Donna Saggia, ovvero la donna che svela le sorti del destino umano. Il nome olandese Witte Wieven risale almeno al VII° secolo e la traduzione in “donne bianche” anziché “donne sagge” può essere spiegata dalla parola olandese che significa anche bianco.
Nel folklore tedesco , la Weiße Frauen (che significa donna bianca) è descritta come una donna incantevole, dotata di un portamento estremamente dignitoso, che appare a mezzogiorno e siede al sole ad asciugare i suoi lunghi capelli appena lavati, dopo aver fatto il bagno in un ruscello.
In generale, le Dame Bianche sono spiriti di donne morte per eventi tragici o dolorosi e la loro apparizione è tradizionalmente presagio di eventi nefasti. Possono custodire tesori o infestare i castelli, per questo numerose famiglie nobili europee sono legate a leggende su diverse Dame Bianche, spesso documentate negli annali delle casate.
Negli annali della casata degli Hohenzollern è documentata la presenza di una Dama Bianca identificata con la contessa Kunigunde von Orlamünde, vedova del conte Otto von Orlamünde, si era innamorata di Albrecht il Bello , figlio del borghese Norimberga Federico IV . Quest’ultimo sparse la voce che l’avrebbe sposata se non ci fossero stati quattro occhi sulla strada. Ciò significava i suoi genitori, che rifiutarono tale unione. Tuttavia, Kunigunde fraintese la notizia e la riferì ai suoi due figli, una bambina di due anni e un bimbo di tre. Kunigunde uccise i suoi figli infilzando loro un ago nella testa.
Albrecht allora le disse addio e Kunigunde intraprese un pellegrinaggio a Roma dove fu perdonata per il suo peccato dal Papa stesso, a condizione che fondasse un monastero e vi si stabilisse. Come penitenza, Kunigunde camminò in ginocchio dal Castello di Plassenburg fino alla valle del Berneck dove fondò il monastero di Himmelkron e divenne badessa.
Sia lei che i suoi due bambini furono sepolti nel monastero.
La sua prima apparizione documentata è nel 1486 nel castello di Bayreuth, continuando poi negli anni in altre dimore degli Hohenzollern, in occasione ad esempio delle morti del principe Giovanni Giorgio di Brandeburgo (Berlino, 1598) e di Federico Guglielmo IV di Prussia (1861).
Un’altra dama bianca risiederebbe nel castello di Levoča, in Slovacchia: in tal caso si tratterebbe dello spettro della nobildonna Juliana Korponaiová-Géciová, condannata a morte per aver indicato ai ribelli guidati da Francesco II Rákóczi una via d’accesso segreta al castello.
Anche Biancamaria Martinengo (1466-1480), che morì precipitando nel fossato del castello di Padernello, diede vita alla leggenda della Dama Bianca che, ogni dieci anni il 20 di luglio, la stessa notte della sua morte, il suo fantasma ricompare nel castello vestito di bianco, con in mano un libro aperto dorato contenente il suo segreto.
Wichtlein
Origine: germanica
Sono assai simili ai Coboldi, sia come aspetto che come comportamento, ma di solito portano sventure. Annunciano la morte di un minatore battendo tre colpi, oppure li si sente scavare e battere, imitando il lavoro dei minatori, quando sta per accadere un disastro.