Giunto in occidente, lo Yoga ha assunto varie forme, basate sulla metodologia di pratica delle asana (posture), su tipologie di meditazione, o ancora su specifici insegnamenti “spirituali” di alcuni maestri.
Purtroppo ciò ha tolto allo Yoga la sua essenza, che è quella di allineare corpo emozioni e mente, dunque di “unificare”.
Per Hatha Yoga si intende uno stile generico, che non segue particolari scuole, ma si rifà semplicemente alla tradizione.
Si potrebbe affermare che quasi ogni tipo di yoga insegnato in occidente è una variante dell’Hatha Yoga classico.
E’ uno stile che si focalizza quasi totalmente sulla pratica fisica (asana e pranayama), e meno su altri aspetti più spirituali.
In questo tipo di yoga si effettua un modesto sforzo fisico con lo scopo di riuscire a superare i propri limiti fisici. Nello stesso tempo però, non si dimenticano mai il rilassamento e la calma che dovrebbero esserci in ogni asana.
Alla fine di ogni classe ci si sente più forti, più flessibili e sicuramente più rilassati.
L’Hatha Yoga, così come altri stili, aumenta la forza dei muscoli dandogli allo stesso tempo flessibilità, toglie rigidità alla colonna vertebrale e mantiene le articolazioni elastiche anche se gli anni passano. In generale si ha una maggiore consapevolezza del proprio corpo ed anche la mente ha innumerevoli benefici.
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La parola Anusara in sanscrito significa fluire con grazia. E’ anche interpretato come “ascoltare il tuo cuore”, “andare con il flusso”, “seguire la tua beatitudine”. E’ uno stile abbastanza dinamico, ma nello stesso tempo pone molta attenzione all’allineamento.
Proprio per il suo focus su un modo di pensare positivo, le classi di Anusara Yoga sono spesso risollevanti e ispiranti.
E’ uno stile moderno di Hatha Yoga fondato da uno yogi americano Jonh Friend nel 1977 e si concentra soprattutto sul cuore, cosa che ha decretato il suo successo. Lo stile Anusara ha un approccio più spirituale dell’Hatha Yoga, in cui lo spirito umano si fonde con la scienza esatta della biomeccanica.
Unisce il pensiero filosofico tantrico, che ha come nucleo centrale l’affermazione della vita, ed i principi universali di allineamento. Si basa sull’idea che in tutti noi esiste uno spirito divino e usa la pratica fisica dello yoga per aiutare i praticanti ad aprire i propri cuori e sperimentare la grazia divina.
Le classi di Anusara sono molto stimolanti sia per il corpo che per la mente. Le diverse abilità e limitazioni di ogni studente vengono rispettate ed onorate.
L’Anusara yoga si basa sulle tre “a” (allineamento, azione e atteggiamento) che sono i tre aspetti più importanti in questo stile:
- L’allineamento: ogni asana è eseguito con attenzione e consapevolezza di tutte le diverse parti del corpo.
- L’azione: ogni posizione è eseguita come espressione del cuore, nella quale la stabilità muscolare è bilanciata da una pace interiore.
- L’attitudine: il praticante bilancia un apertura alla grazia con un aspirazione al risveglio della sua vera natura.
Le classi di Anusara Yoga sono ognuna diversa dall’altra ed è molto apprezzato per i suoi effetti terapeutici.
L’Ashtanga Vinyasa Yoga è basato su insegnamenti antichi, ed è stato diffuso e portato in occidente dal conosciutissimo Pattabhi Jois.
E’ uno stile di yoga molto rigoroso che segue specifiche sequenze di asana in cui viene viene seguito il principio del vinyasa cioè ogni movimento è associato ad un atto respiratorio.
Questo è senza dubbio tra i più diffusi tipi di yoga al mondo.
Questo stile è basato su una pratica in cui si eseguono sempre le stesse posizioni nello stesso ordine. Tra una posizione e l’altra c’è una breve sequenza dinamica chiamata Vinyasa.
Esistono 6 serie diverse e man mano che si va avanti gli esercizi diventano sempre più difficili. Ogni serie è praticata per tanto tempo fino a che non si esegue alla perfezione e così si può passare alla successiva.
In una classe di Ashtanga Yoga sarai guidato ad eseguire le sequenze delle posizioni di continuo. Non viene perso troppo tempo sugli allineamenti e sarai incoraggiato a respirare profondamente mente ti muovi da una posizione all’altra.
Il movimento continuo e l’uso di mula bhanda (contrazione del perineo), di uddiyana bhanda(contrazione dell’addome), sviluppano un grande calore che induce un intensa sudorazione.
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Vinyasa è una parola sanscrita che significa “flusso”; i praticanti, passano da un asana all’altra continuamente e le pause sono rare, diversamente da altri stili dove succede che ci si ferma spesso per perfezionare gli allineamenti.
Si tratta di una tecnica che pone l’accento sul passaggio fluido tra una posizione e l’altra, come una sorta di danza.
Per intensità della pratica questo tipo di yoga è molto simile all’Ashtanga, ma nel Vinyasa due classi non sono mai uguali, mentre nell’Ashtanga sono abbastanza simili l’una con l’altra.
Gli studenti escono da una classe di Vinyasa con un buon allenamento e nello stesso tempo una bella esperienza di yoga.
Questo tipo di yoga è per i più atletici e dinamici. Però se sei nuovo in questa disciplina, dovresti prima prendere qualche lezione in uno stile più lento. In questo modo potrai conoscere e perfezionare gli allineamenti e poi potrai passare a qualcosa di più dinamico, come Vinyasa o l’Ashtanga.
Questo stile è nato negli ultimi anni, precisamente nel 1995, quando Bender Birch pubblicò un libro su quello che veramente significa stare in forma. Questa sua opera ebbe un grande successo in America e così si ebbe la diffusione di questo nuovo tipo di yoga.
L’intenzione di Bender Birch era quello di dare una maggiore spinta alla pratica di Ashtanga Yoga, usando delle serie particolarmente impegnative create appositamente per generare calore ed energia.
In un intervista Bender disse: «La maggior parte delle persone non frequentano una classe chiamata Ashtanga Yoga, perché non hanno idea di che cosa significa. Power Yoga, d’altra parte, è un nome molto più familiare per la gente occidentale e così è molto più facile che la frequentino, in quanto presuppone un buon allenamento fisico».
In pochi anni la popolarità del Power Yoga divenne enorme e dall’America si diffuse in tutto il mondo. Questo stile è caratterizzato da un allenamento molto rigoroso che sviluppa sia forza che flessibilità.
Se sei una persona a cui piace stare tanto in movimento e cerchi un’attività fisica molto impegnativa, senz’altro il Power Yoga può essere la scelta giusta per te. Occorre però sottolineare che questo tipo di Yoga è puramente esercizio fisico, e non ha nulla a che fare con la pratica psico-fisica e spirituale che è lo Yoga vero e proprio.
Questo stile nasce circa 30 anni fa grazie ad uno yogi indiano chiamato Bikram Chudhury, il quale creò un tipo di pratica unica dove le classi si svolgono in stanze riscaldate.
Lo scopo del riscaldamento è quello di ricreare la temperatura dell’india, dove lo yoga è nato, che secondo lui sarebbe la temperatura perfetta per praticare. La temperatura si aggira intorno ai 37° (per questo è anche nominato Hot Yoga) ed aspettati che, durante questo tipo di yoga, suderai come mai ti è capitato in precedenza. Infatti, se hai intenzione di praticare questo stile, avrai sicuramente bisogno di un ottimo tappetino antiscivolo.
Le classi si svolgono praticando una sequenza di 26 posizioni che sono sempre le stesse, ovunque tu vada.
Il principio che si trova alla base di questo stile di yoga è che il nostro corpo è come una spugna, e sudare espelle le tossine accumulate. Inoltre ad alte temperature i muscoli, le articolazioni ed i legamenti si sciolgono e così tutto il corpo diventa più flessibile.
A differenza di altri stili, come ad esempio quello di Iyengar, in questa tipologia di yoga non viene usato nessun tipo di supporto, eccetto un asciugamano per il sudore abbondante.
Potresti aver sentito parlare di Hot yoga, questo è un tipo di bikram yoga dove non si segue la sequenza originale delle 26 posizioni. Fatta eccezione per la sequenza, questi due stili sono la stessa cosa.
Il sito ufficiale è www.bikramyoga.com
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L’Iyengar Yoga è stato sviluppato e reso popolare da BKS Iyengar, uno tra i più influenti yogi di sempre.
Il suo stile è caratterizzato da una particolare attenzione agli allineamenti del corpo durante ogni asana. Questa precisione ha lo scopo di trarre il massimo beneficio da ogni posizione.
Inoltre, sempre per massimizzare i benefici, ma sopratutto per chi non è in grado di eseguire correttamente un asana, in questo stile si usano numerosi attrezzi come mattoni, cinture, cuscini, corde, piccole panche, sedie, coperte e supporti sul muro.
Questo tipo di approccio è stato una rivoluzione nella storia dello yoga, in quanto ha permesso a molta più gente, anche le persone con problemi fisici, di praticare lo yoga e di sperimentare gli enormi benefici che questa disciplina può apportare alla salute.
Durante le classi di Iyengar Yoga non farai tantissimo movimento e non suderai tantissimo, come ad esempio nell’Ashtanga, ma sarai sorpreso di quanto sia impegnativo, fisicamente e mentalmente, rimanere a lungo in una posizione.
Se per caso hai qualche tipo di problema fisico o magari sei infortunato, probabilmente questo tipo di yoga è il più adatto a te, in quanto i supporti facilitano enormemente l’assunzione di alcune posizioni e di conseguenza sperimenterai maggiori benefici.
Il sito ufficiale Italiano è: www.iyengaryoga.it
Se sei interessato ad approfondire la tua conoscenza su questo tipo di yoga ti consiglio questo libro, considerato da molti “la bibbia dello yoga”. Utilissimo sia per chi è alle prime armi che per i più esperti.
Il Kundalini Yoga è stato portato in occidente grazie a Yogi Bhajan che ha deciso di diffondere questo tipo di yoga tantrico, praticato per molti anni solo da poche persone. Lui credeva che avrebbe aiutato tutti i ricercatori spirituali a trovare la via.
Questo tipo di yoga comprende sequenze di asana chiamate kria, tecniche di respirazione dinamica, canti e meditazione. I praticanti cercano di risvegliare l’energia che si trova alla base della spina dorsale (muladhara chakra), chiamata appunto kundalini.
E’ uno stile che pone molta attenzione al potenziamento dell’energia, con sequenze di asana e di pranayama focalizzate sui diversi chakra.
Il Kundalini Yoga è rivolto a tutti, sia ai più sportivi sia ai meno, che vogliono raggiungere una condizione di maggiore consapevolezza di sé stessi in un contesto di equilibrio e serenità.
Le classi di questo stile di yoga sono molto diverse tra loro, a volte molto energiche in cui vengono praticati gli asana, altre molto calme in cui viene praticata meditazione o alcuni mantra.
Il sito web di riferimento per questo stile è www.ikyitalia.org
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Questo tipo di yoga si basa sulla filosofia diffusa da Swami Sivananda di Rishikesh, che ha insegnato ai propri discepoli a “servire, amare, dare, purificare, meditare e a realizzare”.
Al fine di raggiungere questi obbiettivi, Sivananda ha ideato un percorso che coinvolge ogni livello dell’esperienza umana: l’intelletto, il cuore, il corpo e la mente.
La sua opera fu portata avanti dal suo discepolo Swami Vishnu-devananda che introdusse questo stile in America e dà li si diffuse in tutto il mondo. Vishnu-devananda con il tempo fondò alcuni Centri Yoga Sivananda Vedanta internazionali che tutt’ora sono molto famosi.
Lo Sivananda Yoga si basa su 5 principi fondamentali: un corretto esercizio (asana); una corretta respirazione (pranayama), un corretto rilassamento (Savasana), un corretta dieta(vegetariana), e un pensiero positivo (Vedanta) unito alla meditazione (dhyana).
Se stai cercando un tipo di yoga non troppo impegnativo dal punto di vista fisico e molto rilassante, sicuramente questo stile può essere una buona scelta.
Il sito ufficiale di questo stile è www.sivananda.org
Ti consiglio la lettura di questo libro ad opera del maestro Sivananda tradotto da Giuliano Vecchiè, autore del libro già consigliato Yoga Chikista
Questo stile nasce in india grazie a Guru Paramhansa Yogananda (autore di Autobiografia di uno Yogi) e poi si è diffuso in occidente grazie a Swami Kriyananda.
L’Ananda Yoga ci offre l’Hatha Yoga così come era originariamente inteso: come uno strumento per elevare la coscienza e contribuire allo sviluppo spirituale. Grazie a una pratica interiorizzata, sperimenterai l’unione consapevole di corpo, mente e anima, a beneficio di una vita più gioiosa.
In una classe tipica, gli insegnati guidano i loro studenti attraverso una serie di posture di Hatha Yoga più dolci, per innalzare l’energia e preparare il corpo per la meditazione. Le lezioni si concentrano anche su un corretto allineamento ed esercizi di respirazione controllata (pranayama) per facilitare l’esplorazione della dimensione interiore e di auto-consapevolezza.
Il sito italiano di rifermento per questo stile è www.ananda.it.
Se vuoi approfondire questo tipo di yoga ti consiglio di leggere:
Questo significa letteralmente Yoga Reale. E’ quello che più si rifà agli insegnamenti degli Yoga Sutra di Patanjali.
Proprio come in questo testo non si parla quasi per niente della pratica fisica, nel Raja Yoga si pratica sopratutto meditazione, perché secondo questo stile essa è un prezioso mezzo per arrivare a Dio.
Ma non solo, la pratica include vari elementi di altre forme di yoga.
Spesso il Raja Yoga è contrapposto allo Haṭha Yoga, basato principalmente sul pranayama (il controllo della respirazione) e sulle asana (le posizioni). Se dunque quest’ultimo può considerarsi una disciplina fisica basata su un approccio dinamico, il Raja Yoga è sopratutto una disciplina mentale, all’insegna della staticità.
La pratica del Raja Yoga conduce alla scoperta di uno stato interiore che appartiene a noi tutti, e a tutti accessibile, ma è schermato da una serie di abitudini, di processi mentali e di automatismi che ne rendono ardua la percezione diretta.
Il sito italiano di riferimento è www.rajayogaitalia.it.
Se sei curioso di approfondire questo stile di yoga questo è un ottimo libro:
Il termine Nidra significa sonno, e si riferisce allo stato di coscienza, dove la consapevolezza/coscienza è assente.
Patanjali nei yoga sutra spiega il termine Yoga nel famoso verso:
“Yoga chitta vritti nirodaha” “Yoga è l’estinzione dei movimenti-modificazioni della mente”.
E in seguito spiega le cinque modificazioni della mente (Vritti.): “Pramana viparyaya vikalpa nidra smitayu” “Giusta conoscenza, falsa conoscenza, immaginazione, sonno (Nidra) e memoria”.
Quindi Nidra è una “Chitta Vritti”, è l’aspetto inconscio della coscienza. Yoga Nidra è lo stato dove “conquistiamo” tale vritti.
Secondo la tradizione yogica, la nostra esistenza è sperimentata attraverso quattro stati di coscienza:
- Stato di Veglia –mente conscia- jagriti
- Stato di sogno- mente subconscia- swapna
- Stato di sonno profondo- mente inconscia- sushupti (nidra)
Nel Tantra questi tre stati di coscienza sono chiamati “le tre città” ,Tripura, e sono rappresentate nello Sri Yantra. Lo Sri Yantra è una rappresentazione dell’intera esistenza, dell’intera manifestazione, dell’intero universo. Nello Sri Yantra viene “raccontato” la creazione e dissoluzione del cosmo.
Lo stato di veglia è, ovviamente, quando siamo svegli e abbiamo la possibilità di percepire “oggetti esterni” attraverso i sensi e percepiamo il fluire del tempo.
Lo stato di sogno è quando sogniamo, quindi sperimentiamo una realtà interiore, la percezione del tempo qui diventa relativa, passato, presente e futuro non hanno molto senso e l’intervallo temporale non è percepibile.
Il sonno profondo corrisponde al sonno senza sogni, qui la consapevolezza è persa e la percezione del tempo è inesistente (“Per coloro che hanno ottenuto Yoga Nidra, il tempo diventa inesistente-Hatha Yoga Pradipika 4,49)
Possiamo dire che questi tre stati di coscienza sono costantemente coesistenti, ma data la nostra limitata consapevolezza, possiamo sperimentare uno stato per volta, anche se a volte i vari stati possono essere sperimentati in contemporanea (sogno lucido, sogno ad occhi aperti, stati profondi di meditazione, stati alterati di coscienza etc.).
Nella tradizione Yogica esiste dunque un quarto stato (Turya), che corrisponde alla consapevolezza contemporanea dei tre stati precedenti .
Yoga Nidra è lo stato di consapevolezza durante lo stato di sonno profondo (Nidra).
Yoga Nidra è differente dalle più comuni tecniche di meditazione.
Queste ultime di solito sono eseguite da seduti in una posizione comoda e stabile, dove è presente un equilibrio tra rilassamento e allerta, la coscienza è nello stato di veglia e manteniamo tale stato osservando le attività della mente in qualità di “testimone” , quindi di senza essere coinvolti nel processo mentale.
Yoga Nidra solitamente è eseguito in Shavasana, distesi in posizione supine, permettendo il rilassamento totale del corpo. Tale posizione permette alla coscienza di muoversi dallo stato di veglia a quello di sonno profondo; lo scopo qui è di mantenere la consapevolezza mentre lo stato di coscienza si muove verso il sonno profondo.
Tale pratica, nella forma da noi conosciuta oggigiorno è stata riformulata da Swami Satyananda Saraswati (Bihar School of Yoga)
Secondo Swami Satyananda la pratica è eseguita in 8 stadi:
1 – Preparazione: Si dispone il corpo in shavasana. Tale posizione minimizza le sensazioni tattili eliminando il contatto tra gli arti siccome il corpo è disteso con braccia distanti dal corpo e gambe distanti l’una dall’altra.
L’attenzione è portata verso i suoni esterni e si muove l’attenzione da suono a suono mantenendo l’attitudine del “testimone” (ossia ascoltando i suoni senza indagare su origine o provenienza degli stessi, puro ascolto).
Attraverso tale pratica, la mente incomincia a perdere interesse verso I suoni esterni e incomincia a diventare calma. Questo è lo stadio del “pratyahara” (Ashtanga Yoga), dove spostiamo la consapevolezza dall’esterno verso lo interno.
2 – Sankalpa (risoluzione-affermazione): Il Sankalpa indica la risoluzione, il motivo dietro lo scopo della pratica. E’ espressione della “Volontà” la forza creativa (Iccha shakti). E’ importante scegliere il Sankalpa in maniera accurata. Ed esprimerlo in maniera chiara e precisa. Il sankalpa dovrebbe essere scelto in accordo con le inclinazioni e bisogni e non dovrebbe essere cambiato.
L’idea del ‘sankalpa e’ quella di dare alla mente una “suggestione” durante lo stato di rilassamento profondo.
L’utilizzo del sankalpa è comune nelle pratiche tantriche del Japa, Havan, puja etc. ,dove la pratica è effettuata per ottenere un “beneficio” particolare
3 – Rotazione della coscienza. La rotazione della coscienza attraverso le differenti parti del corpo non è una pratica di concentrazione non prevede alcun movimento del corpo. Durante tale fase è importante rimanere sveglio, ascoltare la voce che guida la pratica e permettere alla mente di muoversi secondo le istruzioni.
Questa è la struttura portante della intera pratica, e deriva da una pratica tantrica chiamata Matrika Nyasa. Nyasa significa “posare”,”mettere”,”ordinare”, Matrika si riferisce alle lettere dell’alfabeto sanskrito ( ed anche a particolari “forze”/Shakti) .In matrika nyasa le differenti lettere dell’alfabeto ( differenti shakti) vengono “sistemate” su differenti parti del corpo.
In yoga nidra non si usano lettere o mantra, ma la consapevolezza si sposta attraverso le parti del corpo.
4 – Consapevolezza del respiro: Il rilassamento fisico continua ed è completato spostando l’attenzione verso il respiro. In tale fase il praticante deve solamente osservare il respiro naturale senza cercare di forzarlo o cambiarlo, maggiore rilassamento e introversione si ottiene se simultaneamente si conta il respiro mentalmente.
5 – Creazione di sensazione opposte: Durante tale stadio l’attenzione è rivolta verso sensazioni ed emozioni. Intense sensazioni fisiche o emotive sono evocate, sperimentate a pieno e rimosse. Di solito sono usate sensazioni opposte come Leggerezza/pesantezza , caldo/freddo, piacere/dolore, amore/odio.
Ciò di solito produce un “rilassamento emotivo” grazie ad un processo catartico poiché memorie di sensazioni profonde sono rivissute.
La creazione di sensazioni opposte è molto utile al praticante di Yoga , perché aiuta a sperimentare la Pace-tranquillita’ tra l’alternanza di “eventi” che si presentano nella vita quotidiana, portando alla realizzazione della trascendenza della dualità.
.6 – Visualizzazione: Tale stadio di yoga nidra induce rilassamento mentale, qui immagini e simboli differenti sono visualizzati.Possiamo paragonare tale stadio a quello della rotazione di coscienza ,ma in questo caso la rotazione di coscienza non è associata al livello fisico ma al piano simbolico – mentale.
Di solito la visualizzazione si finisce con pura osservazione dello spazio mentale .
7 – Sankalpa: Lo stesso sankalpa è ricordato ed espresso mentalmente.
8 – Fine della pratica: La pratica è conclusa spostando la consapevolezza verso l’esterno.
Quindi possiamo dire che Yoga Nidra è un adattamento e semplificazione di una più complessa pratica tantrica.
Di solito le pratiche tantriche sono molto più complesse e richiedono la conoscenza profonda di simboli (Yantra) e suoni (mantra). Lo Yantra usato in Yoga Nidra è il corpo umano ( qui per corpo intendo non solo il corpo fisico, ma l’intero individuo).
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In realtà non è proprio Yoga, ma una tecnica che si basa su un concetto molto semplice: la risata autoindotta.
E’ stato fondato da Madan Kataria, che decise di chiamarlo in questo modo perché durante la pratica vengono usate degli esercizi simili al pranayama, l’arte di controllare la respirazione, ma ci tengo a sottolineare che è solo “simile al pranayama”.
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