Del Natale è il simbolo più famoso:
alto, elegante e maestoso.
Lupi e marmotte nella foresta
quando è presente gli fanno festa,
perché l’abete dà loro un riparo
in cui trascorrere l’inverno più avaro.
Con il suo legno posson suonare
i musicisti che non aman cantare.
Perché violini e violoncelli
fatti di abete sono più belli.
Caratteristiche dell’Abete
DOMINIO Eukariota (con cellule dotate di nucleo)
REGNO Plantae
SOTTOREGNO Treacheobionta (piante vascolari)
SUPERDIVISIONE Spermatophyta (piante con semi)
DIVISIONE Pinophyta o Coniferophyta
CLASSE Pinopsida
ORDINE Pinales
FAMIGLIA Pinacee
HABITAT Vive nelle foreste e nelle montagne con altitudine compresa tra i 500 e i 2000 mt. In Italia ricopre le catene montuose delle Alpi e degli Appennini. Il clima ideale è umido e piovoso.
CARATTERISTICHE L’abete è un albero maestoso e slanciato che raggiunge un’altezza media di 30 mt, ma alcuni esemplari possono superare anche i 50 mt.
Il tronco può raggiungere un diametro compreso tra 0,5 e 4 mt nelle piante adulte. E’ un albero molto longevo e può superare anche i 700 anni di età. Per queste caratteristiche è soprannominato “il principe dei boschi”.
L’Abete è un albero monoico, cioè presenta sulla stessa pianta fiori sia maschili che femminili, distinti e separati.
Si distinguono da altre Pinacee in quanto hanno le foglie (aghi) sono inserite singolarmente, mentre gli aghi dei pini (Pinus), larici (Larix) e cedri (Cedrus) sono riuniti a gruppi di 2-5 aghi, o anche di 10-40 aghi su particolari rametti detti brachiblasti.
SPECIE Le specie di Abete sono molte, quindi per queste informazioni consiglio di consultare siti web specializzati.
In questa sede mi limito a citare due specie molto comuni in Italia: Abies Alba cioè l’Abete Bianco detto anche Abete comune, Abezzo o Avezzo, e il Picea Abies cioè l’Abete Rosso o Peccio.
Questi due alberi si distinguono facilmente.
- Gli aghi. L’abete rosso ha aghi con sezione quadrangolare, mentre l’abete bianco ha aghi piatti.
- La corteccia. L’abete rosso ha la corteccia più scura, rossastra, e si stacca in placche rotondeggianti o irregolarmente rettangolari (di circa 1–2 cm). La corteccia dell’abete bianco, negli esemplari giovani, è liscia, ha un colore bianco-grigio argenteo. Il legno di abete bianco è poco resinoso, ed è meno ricco di tannino (solo il 5%), tuttavia presenta delle piccole sacche resinose che, se premute, diffondono odore di trementina; nelle piante più vecchie (oltre i cinquant’anni d’età) la corteccia si ispessisce tendendo a desquamarsi in placche sottili e diventa, partendo dalla base, rugosa, screpolata (fessurata) e di colore tendente al nero.
- Le pigne. L’abete bianco ha pigne erette che non cadono ma si sfaldano, mentre l’abete rosso ha pigne pendule che cadono intere e si possono osservare sul terreno ai piedi dell’albero.
- Il portamento dei rami. L’abete rosso ha i principali orientati verso l’alto mentre quelli secondari sono penduli. L’abete bianco ha rami esclusivamente orizzontali.
- L’abete rosso è una specie simbionte del fungo porcino (Boletus edulis).
FIORITURA Maggio-Giugno
PERIODO BALSAMICO Febbraio
DROGA UTILIZZATA Olio essenziale estratto dagli aghi e dalle giovani sommità mediante distillazione in corrente di vapore
PRINCIPI ATTIVI Trepeni, Trementina
RACCOLTA DELLA RESINA Teofrasto, filosofo e uomo di scienza dell’antichità, consigliava di procurarsi le resine al sorgere di Sirio, la stella la costellazione del cane. Questo è il periodo dei cosiddetti giorni del cane, i più caldi dell’anno.
Se ciò non fosse possibile, conviene comunque raccogliere le resine delle aghifoglie nel periodo estivo perché, grazie alla forte evaporazione, il loro contenuto idrico risulta particolarmente basso e di conseguenza, la qualità delle essenze migliore.
La colata può essere staccata delicatamente dal tronco con un coltello o una spatola e a volte in un foglio di carta stagnola.
Per ottenere un buon ingrediente per fumigazione si dovrebbero fare seccare i pezzetti di resina per circa un anno. Solo dopo questo tempo sprigionerà pienamente il proprio aroma balsamico.
Un’avvertenza: le resine naturali producono molto fumo, perciò si prestano maggiormente ad essere bruciate in locali ben ventilati oppure all’aperto; in tal caso si può utilizzare una pietra rovente posta vicino al fuoco.
L’aroma della resina di abete rosso è più intenso, tuttavia manca la nota più fresca che caratterizza l’aroma dell’abete bianco.
Al posto della resina è possibile usare gli aghi dell’abete, preferibilmente raccolti tra febbraio e aprile, cioè durante il periodo balsamico.
Gli aghi raccolti devono essere separati dai rami e fatti essiccare per circa due settimane, quindi possono essere pestati nel mortaio fino a ridurli in polvere.
L’incenso di abete così ottenuto deve essere conservato in un recipiente a chiusura ermetica, e potrà essere mescolato con resina mastice, incenso o altre miscele.
Come insegnano gli antichi manuali di erboristeria, la resina di abete ha un aroma verde e balsamico, che purifica e arricchisce l’aria, ha proprietà antisettiche, neurotoniche e ricostituenti. A livello psichico conferisce coraggio ed energia.
Oltre ai benefici effetti curativi, questo profumo può essere correlato a rituali di creazione, di rinascita, di rinnovamento, da effettuare durante la Luna crescente, possibilmente nei segni zodiacali invernali o primaverili.
Oppure può essere utilizzato in rituali di connessione con le energie primordiali, per trovare protezione e rigenerazione e stimolare le proprie risorse interiori.
Il suo profumo fresco e balsamico è un infallibile sostegno che ci rende solidi e resistenti quando il percorso sembra impervio, ci protegge come le lunghe fronde della pianta come fa con i piccoli animali che vivono nei climi ostili in cui cresce.
Nella piramide olfattiva, il profumo di Abete bianco, più delicato è una nota di testa o di cuore che richiamano l’odore delle pinete e della lavanda, mentre il profumo di Abete rosso molto più intenso è una nota di coda o fondo.
Il Profumo di Abete
Si ha ragione di ritenere che l’Abete esistesse più di cinquanta milioni di anni fa e che da allora si sia adattato ai mutamenti ambientali arrivando fino ai nostri giorni.
Si suppone che già nell’età della pietra l’uomo conoscesse utilizzasse le sue proprietà curative: in effetti, alcuni reperti preistorici attestano l’uso di resina di abete, probabilmente come ricostituente.
Le tradizioni legate a questo albero imponente sono numerose e si ritrovano in diverse culture.
Celti e Germani riconoscevano in questo albero la capacità di proteggere da forze negative.
Secondo Robert Graves, nella sua magistrale opera intitolata La Dea Bianca, i Celti utilizzavano un alfabeto arboreo, in cui ogni lettera prendeva il nome da un albero o da un arbusto corrispondente ad un determinato periodo dell’anno.
In questo alfabeto, l’Abete corrispondeva alla lettera Alim, ed era correlato al Solstizio d’Inverno e, di conseguenza, alla rinascita del Sole.
Nella mitologia ellenica l’Abete è legato al mito di Cenide, una ninfa amata da Poseidone che chiese al dio del mare di trasformarla in un uomo, prendendo il nome di Cineo. Cineo divenne un imbattibile guerriero e fu proclamato re dei Lapiti.
Purtroppo divenne anche superbo, al punto da piantare nel centro della piazza del mercato la sua lancia realizzata con legno di abete, pretendendo dai suoi sudditi di dedicarle dei sacrifici.
Zeus decise di punirlo e spinse i Centauri ad ucciderlo, percuotendolo con tronchi di abete e, per finire, lo conficcò nel suolo come fosse un albero. Questo mito si collega al rituale primaverile di piantare un palo di Abete al centro della piazza del mercato.
Circa 800 anni fa la Priora Hildegard von Bingen scrisse:
«L’abete è un albero più caldo che freddo ed è dotato di molti poteri. È simbolo di forza. Gli spiriti odiano il legno d’abete e restano lontani dei luoghi in cui si trova».
Nel mondo Cristiano l’Abete è considerato emblema di vita e di luce, ed è utilizzato come albero di Natale.

Il più grande abete bianco d’Europa documentato era alto 50 metri e aveva una circonferenza di 4,8 metri. Si trovava a Lavarone, in Trentino, ed è stato abbattuto il 13 novembre 2017 da una forte raffica di vento.
Un esemplare clonale di Abete Rosso scoperto in Svezia nel 2004 è stato datato al carbonio da Leif Kullman, botanico all’università di Umeå in Svezia, e avrebbe ben 9550 anni, risultando così l’organismo vivente clonale più anziano del pianeta. È stato battezzato Old Tjikko.
La resina di abete rosso è stata utilizzata fino al 1800 come surrogato meno pregiato del costosissimo incenso.
Per la preparazione si impiegavano le parti più pure e asciutte della resina che, come si legge negli antichi manuali di erboristeria, veniva purificata per mezzo dell’acido formico, cioè lasciandola per qualche tempo in un formicaio.
Si otteneva così della resina di abete rosso purificata, utilizzata per pomate e fumigazioni.
Le fumigazioni di abete rosso venivano praticate anche nei luoghi di degenza per la disinfezione degli ambienti in virtù delle sue proprietà antisettiche, al fine di prevenire gli influssi patogeni e per accelerare i processi di guarigione.
Erano inoltre particolarmente indicate nel trattamento del catarro polmonare, degli eczemi e dei reumatismi.
La resina di abete rosso è a tutt’oggi facilmente reperibile: in commercio si trova la Resina Borgogna, resina Pini Burgundica o Pix Burgundica, di colore giallo chiaro, ricavata tramite un semplice procedimento di liquefazione.
Il suo profumo, una volta bruciata, è intenso, verde, boscoso e la sua qualità ottima. Si presta maggiormente per la fumigazione all’aperto poiché nella combustione produce molto fumo.
La resina Borgogna ha un’azione tonificante e rivitalizzante.
La resina di abete bianco è nota da secoli in Europa come trementina alsaziana o di Strasburgo, ed è utilizzata come medicinale per ferite e reumatismi.
Una volta purificata, emana un profumo molto delicato. Ha proprietà antisettiche ed espettoranti. In passato veniva bruciata come rimedio contro i dolori reumatici e il catarro. E tutt’ora in commercio.
I nativi americani del Canada e del nord degli Stati Uniti effettuavano fumigazioni con le resine degli abeti locali per curare disturbi infiammatori della gola, e come rimedio contro l’artrite.
Tale resina venne introdotta in Europa ai tempi della colonizzazione ed oggi è commercializzata con il nome di balsamo canadese.
Per la raccolta di questa resina si impiega un contenitore provvisto di beccuccio, in cui confluisce un liquido simile a miele, giallastro e chiaro, che a contatto con l’aria si indurisce e si trasforma in una massa compatta e trasparente pronta per essere bruciata, sprigionando un gradevole profumo verde bosco.
Utilizzi dell’Abete in Fitoterapia
In fitoterapia vengono utilizzati gli aghi, le gemme e la resina.
L’interesse terapeutico dell’abete bianco è dovuto alle sue proprietà antisettiche, diuretiche, revulsive, sudorifere ed espettoranti; è utilizzato per via orale per curare la raucedine, tosse, mal di gola, e per via esterna – impacchi, massaggi, bagni – per varici, sudorazione eccessiva, leucorrea.
Le gemme raccolte in primavera, contengono un olio ed un glucoside, detto piceina, che le rende balsamiche, con proprietà antinfiammatorie, antireumatiche e diuretiche.
Il decotto di gemme è utile per trattare problemi alle vie respiratorie, grazie alle proprietà antisettiche ed espettoranti.
Tale olio viene anche usato per aromatizzare prodotti da bagno e per massaggi tonificanti. Le foglie, ricche di vitamina A, anticamente erano utilizzate per curare malattie agli occhi.
Dal legno e dalle foglie si ricava l’essenza di trementina, utilizzata in medicina e in veterinaria per strappi e contusioni grazie alle sue proprietà antisettiche e antireumatiche.
Geloni. Prepara un decotto lasciando bollire per dieci minuti trenta grammi di gemme in mezzo litro d’acqua. Fai raffreddare e friziona il decotto due volte al giorno sulle parti interessate
Reumatismi. Sambuco + Abete + Rosmarino + Menta piperita. Versa trenta grammi di ogni pianta in due litri d’acqua bollente e lascia in infusione per due ore. Versa il tutto in vasca, aggiungi altra acqua tiepida e fai un bel bagno quotidiano.
Sudorazione: utile a diminuire la sudorazione. Fai bollire in 3 litri d’acqua, 20gr di aghi e gemme di abete per dieci minuti. Filtra il tutto e diluisci con altri 3 litri di acqua. Usa il decotto per fare un bagno.
Tosse. Metti a bagno 20 grammi di gemme in mezzo litro d’acqua bollente per dieci minuti. Filtra e bevi i due o tre bicchieri della tisana calda e addolcita con miele durante la giornata.
Varici. Prepara un decotto facendo bollire 4 etti di aghi e gemme in mezzo litro d’acqua per 5 minuti. Spennella le parti interessate.
Controindicazioni
L’abete non è una pianta tossica e, se correttamente impiegata in termini di dosaggio e associazioni con altre sostanze, non dovrebbe causare effetti avversi di alcun tipo.
Tuttavia, l’utilizzo della resina e degli aghi può provocare reazioni irritative e/o allergiche sia a livello locale che a livello sistemico.
In particolare, la fumigazione con resina di abete può essere responsabile di broncospasmi, mentre le pomate utilizzate per il trattamento di artriti e dolori articolari può provocare irritazioni cutanee.
In caso di assunzione orale di dosi elevate di olio essenziale di abete, si può andare incontro ad un avvelenamento che si manifesta con gravi sintomi, quali: nausea, vomito, diarrea, aumento della salivazione, sete, mal di gola, coliche intestinali, vertigini, dispnea, spasmi, stranguria, disuria, albuminuria ed ematuria.
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