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07.6 Ajna Chakra

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Nome

Il nome sanscrito di questo Chakra è Ajna, che significa sia percepire che dominare. 

Ajna è, di fatto, il Chakra in cui si realizza il dominio sulla realtà, a cui si può dunque comandare. Tale processo non è affatto fantasioso, né tanto meno irrazionale o intangibile. 

Simbolo

Anja ChakraIl loto a due petali è simbolo della polarità della creazione. Sui due petali sono inscritte le lettere ha e ksha. 

Le due lettere sono di colore bianco, indicante la luce, che evidenzia l’unità dello spettro cromatico.

Naturalmente, il colore bianco è anche simbolo della Luna, così come la doppia polarità. 

 

Mantra

Mantra del Chakra Ajna

Descrizione

ajna hakini shaktiCome yantra troviamo il triangolo rivolto verso il basso che simboleggia la Shakti nella forma di yoni. 

Nel triangolo è inserito il lingam Itara, cioè Shiva nella sua forma fallica, fulgido come una serie di lampi, bianco cristallino e con tre occhi.

La Shakti si proietta come Hakini, simbolo di pacificazione e purificazione. Essa ha sei volti e tre occhi in ognuno di essi, sei braccia che recano in mano un rosario, un teschio, un tamburello e un libro, mentre le ultime due sono atteggiate nel Mudra che dissipa la paura e in quello che elargisce doni.

Vi è inscritta  la mistica sillaba “aum”, origine e fine di tutti i mantra, coronata dalla nasalizzazione che appare come la fiamma di una lampada. 

Ciò simboleggia l’anima intesa come puro intelletto, la buddhi descritta nel Samkhya, che illumina la Nadi Sushumna.

Seguendo la struttura proposta dal Samkhya, troviamo associati i cinque  Elementi fondamentali dell’universo, Terra, Acqua, Fuoco, Aria ed Etere, con i primi cinque Chakra.

Ajna è associato all’Etere e alla dimensione intellettuale.

Secondo  l’Ayurveda, Ajna è associata al midollo spinale, sesto tessuto costitutivo del corpo umano. Il settimo, lo sperma, viene collegato, ma non da tutti i maestri, al settimo Chakra.

Alcuni ritengono che Ajna  Chakra debba essere visualizzato di colore viola, mentre la sua attivazione coinciderebbe con l’apparizione di una luce abbacinante, una corrente luminosa che unisce Muladhara a Sahasrara, il primo e l’ultimo Chakra. 

In tale bagliore si manifesta Paramasiva, il Supremo Signore nella sua piena potenza, sotto forma di hamsa nella candida e circolare regione della Luna.

 

Corrispondenze Psicologiche

Stadio evolutivo: adolescenza

In questa fase avviene la perdita dell’innocenza. 

Ciò è erroneamente interpretato come la perdita della verginità, conseguente alla manifestazioni dei primi istinti sessuali che inducono l’individuo a muoversi verso la fusione con l’altro.  

In questa fase la crescita fisica rallenta e matura l’energia sessuale.  

L’energia che non viene incanalata sessualmente, viene convogliata nello sviluppo mentale.

Sul piano mentale l’innocenza di un bambino consiste nell’essere libero dall’abbaglio di come dovrebbero essere le cose e di percepirle in modo puro, cioè esattamente per quello che sono.

Erikson definisce l’adolescenza come lo stadio in cui l’identità si scontra con i ruoli. L’individuo è alla ricerca di un’identità personale significativa, mentre l’identità modellata dal contesto famigliare non è più sufficiente.

Gli innumerevoli “se” e “ma” permettono di esplorare le infinite possibilità, arrivando infine a decifrare le strutture che influenzano la propria vita. 

Tale capacità di riconoscere le strutture si sviluppa nel corso della vita, dal semplice al complesso. 

La facoltà intellettiva che determina la capacità di pensare per modelli e simboli astratti è l’immaginazione e, benché sia stata ritenuta una capacità inutile e puerile, ne cogliamo l’importanza fondamentale.

Ogni struttura percepita dice all’individuo qualcosa di se stesso e qualcosa del mondo che lo circonda. 

In questo modo ogni pezzo entra a far parte della matrice interna della comprensione, che a sua volta si forma man mano che impariamo e cresciamo.

Via via che i vari pezzi d’informazione vengono assemblati e iniziano a rivelare l’identità dell’intero, entriamo nel mondo degli archetipi.

Istinto: Riflessione di sè

Sviluppo della Personalità: identità archetipica

In questa fase vengono percepiti i modelli archetipali sui quali va a stabilizzarsi l’identità personale.

L’archetipo è una composizione di immagini ed esperienze unite insieme da un tema comune, ed agisce come una sorta di campo morfogenetico modellando la nostra comprensione. 

Non è possibile vedere gli archetipi in modo diretto, ma è possibile  coglierne la manifestazione negli eventi della nostra vita. 

Gli archetipi possono essere rappresentati simbolicamente da quella che viene chiamata immagine archetipica. Questa immagine è il frutto di ciò che viene comunemente chiamato terzo occhio.

Con i nostri occhi fisici vediamo le immagini, ma è il cosiddetto terzo occhio che le memorizza determinando la nostre percezioni. È da queste percezioni che dominiamo la nostra realtà.

Quando un’immagine archetipica non è integrata pienamente nell’ego, saremo preda di un’illusione.

 

Demone: illusione

Nel percepire gli schemi spesso incorriamo nell’illusione, cioè un fattore che devia la nostra coscienza dalla visione a mente aperta, fissandola su un’immagine congelata.

Un’illusione è un’immagine statica collocata nella corrente del tempo. Per questo motivo è irreale. 

L’illusione che io ho di come qualcosa dovrebbe essere, in genere è un’immagine di quello che di fatto non è. 

L’esservi attaccato sospinge la personalità fuori dal tempo presente, che è l’unico luogo dove l’individuo può vedere (percepire) in modo realistico. 

Per fare un esempio semplice, la fissazione sul dover essere più magri impedisce all’individuo di apprezzare il proprio corpo nel modo in cui è, qui ed ora. 

Questa percezione immaginale, questa immagine mentale del proprio corpo più magro, viene mantenuta ferma nel tempo futuro (che non esiste) da un investimento di energia psichica, mentale ed emotiva. 

Dunque, tutto verrà strumentalizzato al fine di nutrirla.  

Ad esempio, se pensiamo di essere antipatici a qualcuno, ci attacchiamo alla minima disarmonia come prova. Un ipocondriaco interpreta il minimo dolore come prova dell’essere malato.

Quando investiamo in un’illusione, questo lega la nostra energia psichica e causa il fenomeno psicologico che chiamiamo attaccamento.

Il risultato finale di questo processo è una percezione distorta della realtà. Un’illusione, appunto.

Poiché l’illusione è un immagine distorta e non uno specchio, l’energia investita non ritorna, non porta soddisfazione o completamento e, come una droga, continua ad attirarci verso la sua falsa promessa.

Con l’adare del tempo, più sarà elevata la quantita di energia psichica investita nell’illusione, più forte sarà l’attaccamento, fino a diventare ossessione. 

Le ossessioni concentrano una quantità inusuale di energia su un aspetto particolare, così tale aspetto viene ingigantito dall’energia psichica investita, al punto da assumere le proporzioni di archetipo.

A livello immaginale è come fissare lo sguardo sul dettaglio di un quadro, perdendo completamente di vista il quadro stesso.

La mente rimane intrappolata in questo dettaglio, ed ogni tentativo di guardare altrove (di percepire altro) la riporterà sempre nello stesso punto. 

Bloccata dentro un ciclo ripetitivo, la mente non è più in grado di comprendere in modo autentico.

 

Conflitto: Libertà Vs Responsabilità

Diritto fondamentale: diritto di vedere

Traumi ed Effetti traumatici su Ajna Chakra

Tutti i traumi subiti nei Chakra inferiori che hanno provocato una percezione erronea di se stessi, si ripercuotono su Ajna Chakra.

In questo modo, le persone il cui carattere si è strutturato integrando il demone della vergogna si sentono costrette a comportarsi in modo impeccabile in ogni occasione.

L’individuo rivolge la visione verso se stesso, in un circolo paralizzante di auto-monitoraggio, di conseguenza è meno disponibile per guardare all’esterno. 

Quando gli occhi dell’individuo guardano all’esterno, spesso cercano indizi per capire come si sta comportando, su che cosa si vuole da lui, se è al sicuro. 

E’ talmente autocritico che persino un complimento sarà rifiutato poiché si scontra con l’immagine negativa interiorizzata di se stesso.

La vergogna provoca un intenso e costante esame di se stessi.

Ajna Chakra in Breve

Caratteristiche Equilibrate

Mentre i nostri occhi fisici sono gli organi della nostra percezione esterna, il sesto Chakra è il mistico terzo occhio, l’organo della percezione interiore. 

Il terzo occhio può vedere lo schermo interiore su cui si intrecciano in uno spettacolo senza fine memoria e fantasia, immagini e archetipi, intuizione e immaginazione.

Il risveglio della coscienza richiede che il terzo occhio venga liberato dall’illusione, in modo da poter vedere quello che è dentro e attorno a noi senza distorsioni. 

Tali distorsioni possono essere date anche soltanto dalle nostre paure o speranze.

Quando Ajna è purificato, possiamo percepire le cose per ciò che sono, in maniera neutra, ecco perché si dice che l’elemento di questa Chakra è la Luce. 

Immaginazione, intuizione, visualizzazione, introspezione, sogni, visione, riconoscimento degli schemi: queste sono tutte le facoltà di cui entriamo in possesso quando Ajna Chakra è limpido ed equilibrato.

Guardando i contenuti del nostro schermo interiore senza giudicarli, creiamo un significato simbolico e lo portiamo alla coscienza. 

In questo caso, lo scopo di Ajna Chakra è quello di vedere la via e portare la luce della coscienza a tutto ciò che esiste dentro e attorno a noi.

Per poter riconoscere gli schemi è necessario vedere simultaneamente passato, presente e futuro. Quando riconosciamo gli schemi, troviamo la strada per l’introspezione

L’introspezione è la capacità di vedere all’interno, lo scoprire uno schema, il vedere come si lega al disegno più ampio, il vedere che cosa significa. 

L’informazione proveniente dalle nostre esperienze è stata attinta dall’interno del sé ed è conservata dalla nostra memoria. 

È solo con la vista interiore che possiamo fare riferimento a quell’informazione e riconoscere gli schemi significativi. Quando riconosciamo uno schema ci muoviamo verso la totalità. 

Questa totalità possiede un’identità, che ci dà significato e scopo. 

Quando il terzo occhio si apre, permette di vedere la figura d’insieme, di trascendere il nostro egocentrismo e di trovare il più profondo significato inerente ad ogni cosa. 

Via via che la vista interiore si sviluppa, le illusioni svaniscono, i sogni vengono integrati e la coscienza si estende chiarificandosi.

Così abbiamo accesso all’ampia visione che ci permette di vedere la via verso il nostro completamento.

Carenza Energetica

Quando Ajna è carente vi è una mancanza di immaginazione.

La visione delle cose risulta monopolarizzata (esiste un solo modo e un’unica via), vi è una cattiva memoria, non si ricordano i sogni e si tende a reagire alle problematiche con la negazione.

La capacità intuitiva è poca e spesso si concentra per compensazione sui processi razionali del pensiero.

L’individuo appare piuttosto insensibile, psichicamente accecato. Non è in grado di cogliere sfumature d’umore, si accorge solo troppo tardi di ciò che non funziona. 

Se, in generale la memoria non è buona, è possibile che il sesto Chakra sia stato chiuso per auto-protezione.

In questo caso potrebbe esserci qualche ricordo represso e lo sforzo di tenerlo sepolto fa si che il terzo occhio sia chiuso. Naturalemtne anche i sogni sono preclusi in quanto è sbarrata la via di accesso al nostro inconscio.

Quando Ajna Chakra è carente, si ha difficoltà a visualizzare o a immaginare le cose in modo diverso. Ma se non possiamo immaginare il cambiamento, è molto difficile che esso avvenga.

Del resto,  se ai Chakra inferiori non è stata fornita la sicurezza necessaria per

lasciarsi andare, è logicamente preferibile rimanere all’interno dell’ambito di ciò

che ci è familiare.

Eccesso Energetico 

Quando l’immagine o la memoria di un evento sono scollati dal resto dell’esperienza, l’energia che ne proviene è investita in un’immagine. 

Quando numerose immagini dissociate non vengono radicate nell’esperienza, Ajna sviluppa una situazione di eccesso. 

La manifestazione di un’eccessiva attività di Ajna Chakra consiste in illusioni, ossessioni, difficoltà di concentrazione, incubi e persino allucinazioni.

Le persone in questa condizione hanno delle visioni, ma sispingono troppo oltre, essendo ciechi alla realtà più prossima. 

Così parlano, magari con occhi spiritati, di cosa la gente pensa o che si verificheranno determinati eventi. 

Purtrppo è proprio l’immagine che vedono a renderli chiechi verso tutto il resto. Il sesto chakra è spalancato, ma senza discernimento o discriminazione rispetto alla realtà e alla fantasia.

L’energia in eccesso di Ajna viene sottratta ai Chakra inferiori, quindi il radicamento dell’individuo ne risulta compromesso. Nella peggiore delle ipotesi, avviene un vero e proprio scollamento dalla realtà. 

Ci si può sovraidentificare con le energie archetipiche senza avere un ego personale abbastanza forte da controbilanciarle. Le fantasie archetipiche vengono usate per rafforzare un ego debole e produrre una sensazione di importanza e di potere. 

Persone del genere potrebbero scoprire qualche aspetto delle loro vite passate e attribuire ogni problema attuale ad aspetti non risolti collegati a questo ricordo. “Non vado d’accordo con Sarah, perché in una vita passata era mia madre e ha tentato di ammazzarmi perché aveva troppi figli”. (Tuttavia, queste fantasie potrebbero rivelare aspetti legati al presente).

L’opinione sul valore della canalizzazione varia da persona a persona. poichè l’informazione canalizzata proviene da un’entità separata e scorporata.

L’informazione potrebbe dunque provenire dal proprio inconscio o dal sé superiore, oppure essere il prodotto di uno scherzo dell’immaginazione. Ad ogni modo non vi è certezza che essa sia affidabile. 

Quando si viene bombardati da informazioni psichiche, è difficile concentrarsi. Quando cerchiamo di pensare con chiarezza, veniamo disturbati da elementi intrusivi, che possono essere accompagnati da uno stato d’ansia, rendendoci difficile stare tranquilli e acquietare la mente. 

Strategie di Cura

Stimolazione visiva, terapia artistica, colori, visualizzazione.

Lavorare con i sogni

Studio della mitologia per il riconoscimento degli ARCHETIPI

Ogni Chakra rappresenta un’energia archetipica, dunque la chiave consiste nel mettere ciascun Chakra in relazione ad un archetipo.

In questo modo il sistema dei Chakra diviene un sistema archetipico formativo e funzionale nel processo di individuazione.

Benché tale processo differisca da persona a persona, può essere rappresentato simbolicamente in uno schema archetipico, rappresentato  dallo schiudersi dei Chakra, che include i processi psichici relativi ai Chakra inferiori: riappropriazione dell’ombra, stabilire la propria autonomia, integrazione anima e nimus, eccetera. 

Riconoscere nello schiudersi dei Chakra lo schema dell’individuazione, permette di capire dove siamo, dove stiamo andando e che cosa ci è necessario per arrivarci. A questo punto, non è più l’emozione a decretare l’azione, ma sarà l’introspezione a dirigerla.

Nel sesto chakra ci muoviamo verso la nostra identità archetipica. Questa identità viene ottenuta riconoscendo le immagini e i simboli che appaiono nella nostra vita attraverso sogni, immaginazione, arte, relazioni o situazioni. Gli Archetipi, a loro volta, sono inseriti in un campo più ampio. 

Gli Archetipi correlati ai sette Chakra Sono:

  • Muladhara: madre terra
  • Svadhisthana: amante
  • eroe
  • guaritore
  • artista
  • veggente
  • maestro/saggio

 

Affermazioni: vedo ogni cosa con chiarezza e so manifestare la mia visione.

 

Ajna nelle Discipline Olistiche

Elemento: Fuoco

Colore: indaco

Sistema Endocrino: Ipofisi

Profumi: Mirra

Cristalli: Fluorite

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